Le ganasce contro la sosta selvaggia. Modica usa il ‘pugno duro’

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Al via a Modica l’impiego delle ganasce. Gli impianti restrittivi servono a bloccare i veicoli che non possono essere rimossi, magari perchè troppo pesanti o perchè in posizione difficile da raggiungere dal carro attrezzi, o ancora perchè di altissimo valore economico, oltre il massimale della polizza assicurativa stipulata dall’azienda che ha in appalto il servizio di rimozione. Quest’ultima, ha ottenuto il nulla osta all’utilizzo delle ganasce dal Comando della Polizia Municipale proprio per sopperire alle difficoltà anzidette.

Con le ganasce è possibile affrontare in modo più incisivo il problema della sosta selvaggia nelle strette vie del centro storico, dove le rimozioni sono difficili o inopportune, visto che l’intervento del carro attrezzi  blocca completamente la circolazione.

Le ganasce svolgono una funzione deterrente anche nei confronti dei passanti, che vedono il veicolo bloccato sul posto e comprendono immediatamente le conseguenze dei comportamenti contrari alle norme.

L’applicazione delle ganasce o ceppi è prevista dal Codice della Strada, in alternativa alla sanzione accessoria della rimozione del veicolo, nei seguenti casi:

  • nelle strade e nei tratti di esse in cui vige il “divieto di sosta con rimozione” (art. 7 del codice della strada”);
  • quando il veicolo è lasciato in sosta in violazione alle disposizioni emanate dall’ente proprietario della strada per motivi di manutenzione o pulizia delle strade e del relativo arredo;
  • nei casi elencati dagli articoli 157 comma 4 e 158 commi 1, 2 e 3 del codice della strada.

“Il veicolo – spiega l’assessore alla Viabilità, Pietro Lorefice – può essere rimosso anche in tutti gli altri casi (oltre i precedenti) in cui la sosta è vietata e costituisce pericolo o grave intralcio alla circolazione”.