La messa per la città a Sant’Anna, una preghiera per i ragazzi e i giovani

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messa3Dal sagrato della chiesa di Sant’Anna la benedizione a tutta la città. Si è conclusa con questo momento significativo la messa per la città celebrata ieri con una particolare intercessione per l’Oratorio di Sant’Anna, i cantieri educativi (Crisci ranni, Frigintini e Treppiedi) e le scuole d’italiano. A presiedere la celebrazione è stato il parroco, don Stefano Modica. “Vogliamo incontrare il Risorto per le vie della città” – ha detto don Stefano, che ha poi aggiunto: “Noi non siamo il fine delle cose che facciamo, ma siamo strumenti non utili, che è diverso da inutili: strumenti usati dal Signore perché si realizzi qualcosa del Regno di Dio. Perché si compia anche attraverso di noi un avanzamento, anche di un centimetro, dobbiamo mettere il nostro impegno. Con noi non si compie il Regno, ma con noi il Regno avanza”.

Ha poi voluto ricordare come la celebrazione, nella quale si pregava in particolar modo per i ragazzi e i giovani, cadeva nel giorno della memoria di San Filippo Neri, che è il fondatore degli Oratori. Don Stefano ha sottolineato come San Filippo Neri sia stato “a servizio degli ultimi senza tralasciare di essere un mistico”. “Quando contemplazione e storia stanno insieme il Regno di Dio va avanti” – ha aggiunto, “la storia è il prolungamento di quell’incontro che abbiamo avuto col Risorto”. Niente ‘steccati’ tra il luogo del sacro e quello del profano, “ogni angolo della terra è un luogo dove ci si può inginocchiare per amare il Signore”.

Durante l’adorazione eucaristica, alcuni educatori hanno presentato un’invocazione particolare a Gesù. Una giovane che si occupa della scuola d’italiano per stranieri ha voluto offrire un dizionario italiano-arabo dinanzi al Santissimo Sacramento. “Ci sono circa ventimila parole, tante ci verrebbe subito da dire, da pensare, ma in realtà non ci sono mai bastate. Ne avremmo volute altre, perché c’è il rischio di non capirci, di non comprenderci: in quel momento abbiamo capito che per capirci bastava uno sguardo, un disegno, un oggetto. Se ci si confronta senza pregiudizi, senza presunzione di cambiare l’altro, allora sì che si crea un legame… Dall’amicizia parte tutto, l’integrazione, la convivenza e la comprensione”.

Prima della benedizione, a tutti i presenti è stata distribuita una candela, accesa al cero pasquale, da portare poi a casa. Una breve processione fino al sagrato dove don Stefano ha impartito la benedizione eucaristica a tutta la città e poi ai presenti. Un pensiero anche alla Madonna, con l’atto di affidamento a Maria Ausiliatrice in vista della festa in programma domenica.