L’addio a Maria Angela Cardamone. I suoi organi hanno ridato speranza

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Congedarsi da una persona che abbiamo amato e che ci ha amato non è semplice, perché lascia un vuoto incolmabile, ma chi crede sa che la morte, anche quando arriva con irruenza, non ha l’ultima parola nella vita dell’uomo”. Così, nella sua omelia, Padre Giovanni Tolaro dell’Ordine dei Minimi, superiore e parroco del Santuario S.Francesco Di Paola a Catona (Reggio Calabria), che oggi pomeriggio nella chiesa del SS.Rosario ha celebrato i funerali di Maria Angela Cardamone, la 46enne vittoriese deceduta a seguito di una emorragia cerebrale spontanea e i cui organi sono stati donati e, dopo essere stati prelevati dall’equipe del Cannizzaro di Catania, salveranno altre vite. Un gesto d’amore estremo, che Padre Tolaro, cugino di Maria Angela, ha voluto rimarcare, parlando di un atto che ha mostrato tutta la grinta e la forza che Maria Angela aveva dentro e che la illuminava e sosteneva nel suo cammino di fede quotidiano.

Maria Angela era una credente – ha sottolineato il sacerdote – e oggi ha risposto all’ennesima chiamata del suo Dio, come aveva già fatto quando Egli l’aveva chiamata a diventare sposa e madre. E aveva sempre risposto ‘eccomi’ anche quando era stata chiamata, con generosità, a donarsi agli altri. Dobbiamo essere pronti in qualsiasi momento alla chiamata per l’esodo definitivo verso la vita in Dio. Il cuore piange, siamo arrabbiati, perché umanamente non è facile accettare una morte simile e in così giovane età, ma la Croce è il cuscino sul quale possiamo reclinare il capo e trovare riposo”.

C’erano tante rose bianche sulla bara di Maria Angela Cardamone e la metafora dei fiori è tornata anche nell’omelia. “La vita dell’uomo è come un fiore piantato nel giardino della terra, e quando viene strappato con violenza è solo perché è pronto per essere piantato nel giardino di Dio. Quando la morte bussa, Egli ci invita a mollare gli ormeggi”.

Una bambina con un palloncino colorato in mano, fuori dalla chiesa, chiede alla mamma perché Maria Angela sia morta. La mamma non risponde, si limita a prenderla in braccio. Forse non c’è alcuna vera spiegazione o forse, come ha detto Padre Tolaro, “tutto questo è avvenuto perché si manifesti la gloria di Dio, e chi vive nello Spirito troverà la consolazione. Non ti chiediamo perché ce l’hai tolta – ha concluso il sacerdote citando S.Agostino – ma ti ringraziamo perché ce l’hai donata”.

All’uscita del feretro i palloncini colorati sono volati via in un attimo, come questa madre e donna di 46 anni appena. Maria Angela era una sportiva e tutti la ricorderanno come “l’atleta di Dio”, uno spirito libero sempre pronta a regalare un sorriso.