Coppia intossicata in hotel a Ragusa, aperta inchiesta per lesioni gravi

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Stanno meglio i due coniugi messinesi rimasti gravemente intossicati mentre si trovavano in luna di miele in un hotel di Ragusa. I due soggiornavano al «De Stefano Palace hotel» che si trova in pieno centro storico. La diagnosi sarebbe di avvelenamento da monossido di carbonio. La Procura ha aperto un’inchiesta per lesioni colpose gravissime, sequestrando l’edificio.

L’indagine dovrà chiarire quello che appare al momento come un vero e proprio «giallo»: com’è arrivato il monossido di carbonio all’interno della stanza? E in quantità tali da mettere a rischio la vita della coppia che, in seconde nozze, si era «unita» venerdì a Messina. L’ipotesi è che possa esser venuto dagli scarichi fognari. Ovviamente le indagini sono ancora in corso per capire cos’è realmente accaduto all’interno della stanza numero 13 del secondo piano dell’edificio di via Cavalier De Stefano. Per il legale della struttura alberghiera, l’avvocato Carmelo Di Paola, non ci sarebbero troppi dubbi, l’accaduto sarebbe con buona probabilità da collegare «a una rottura della condotta fognaria causata verosimilmente dai lavori eseguiti a luglio dalla ditta incaricata dal Comune».

Il legale ha annunciato la presentazione di una denuncia per rappresentare i fatti, confermando l’estraneità dell’albergo in merito a responsabilità sull’accaduto.

Dal Comune nessuna dichiarazione, essendoci indagini in corso. Viene tuttavia chiarito che i lavori eseguiti a luglio non hanno riguardato la condotta fognaria, ma la rete idrica. Pare, ma ovviamente saranno gli inquirenti ad accertarlo, non vi siano state segnalazioni agli uffici tecnici comunali di eventuali danneggiamenti della rete fognaria, sottostante alla condotta idrica, durante i lavori.

I due neo sposi, 65 anni lui e 60 lei, erano arrivati in hotel il sabato. Fino a mezzanotte erano stati in compagnia di amici ragusani che li hanno riaccompagnati in albergo. Sarebbero tornati domenica mattina intorno alle 9,30 per uscire insieme. In mattinata nessuna risposta alle telefonate, tant’è che l’amico è andato in hotel per cercarli. Dopo essere riuscito a convincere il personale a entrare in camera, ha fatto la drammatica scoperta: la donna era stesa sul pavimento, l’uomo sul letto. Entrambi privi di sensi, e nella stanza una forte puzza. Poi la corsa in ospedale e il trasferimento nei nosocomi di Catania e Siracusa, dove erano disponibili le camere iperbariche. Nella tarda mattinata di ieri dall’ospedale di Siracusa, è stato reso noto che il marito, 65 anni, medico, si era svegliato dal coma nella serata di domenica dopo la prima seduta di camera iperbarica.

Ieri mattina è stato sottoposto ad una seconda seduta, rimanendo ricoverato per proseguire il trattamento «al fine di ridurre il rischio di eventuali esiti tardivi di intossicazione da monossido di carbonio». Condizione pressoché simile per la donna, ricoverata al «Cannizzaro».

[Fonte Giornale di Sicilia]