Fondazione San Giovanni, Tonino Solarino lascia la guida. Padre Asta al suo posto?

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Le dimissioni risalgono a qualche giorno fa, anche se la ‘richiesta’ al vescovo Cuttitta era già stata espressa diversi mesi fa da parte del diretto interessato.

Tonino Solarino si è dimesso dalla presidenza della Fondazione San Giovanni Battista: l’ente, legato alla diocesi, gestisce progetti per i migranti, ma anche per i bisognosi della città e della diocesi. Ha la gestione di diversi beni della diocesi, a iniziare dal Convento dei Cappuccini di Ibla trasformato in scuola di cucina, ristorante e albergo.

Le motivazioni delle dimissioni? Al momento circolano solo alcune ipotesi. 

Potrebbero essere legate al cambio di guida della diocesi. Con l’arrivo del nuovo vescovo, Solarino aveva già chiesto di valutare la possibilità di una sostituzione. Non sarebbe, quindi, un ‘licenziamento’ voluto dalla Curia, ma le dimissioni sarebbero legate a una scelta di fondo dello stesso Solarino.

O potrebbe trattarsi, è questa un’altra ipotesi, di una scelta personale di Solarino che potrebbe tornare in politica. 

È probabile che nei prossimi giorni si saprà qualcosa in più. 

Tonino Solarino, chiamato dal vescovo Urso in un momento drammatico per la Fondazione, con una situazione debitoria preoccupante, è riuscito a risanare i conti e a rilanciare progetti e servizi offerti a migranti e italiani.

Una cinquantina di dipendenti, settanta giovani del servizio civile, 400 persone assistite: oggi la Fondazione è una holding sociale significativa. E la successione non sarà affatto semplice.

Qualcuno ipotizza un’altra soluzione in ‘house’ per la ‘successione’, con un ritorno all’antico: il vicario generale, don Roberto Asta, potrebbe assumerne la presidenza. L’organismo era guidato (prima di Solarino) da padre Tidona, a lungo vicario generale di monsignor Rizzo e parroco della Cattedrale.

Se si riterrà di scartare l’ipotesi di una gestione diretta da parte del vicario generale, è ipotizzabile che venga scelto qualche laico a lui vicino, come avvenuto per recenti nomine. Un concentramento di incarichi che, però, rischierebbe di causare instabilità in una Fondazione dagli equilibri delicatissimi. E la precedente gestione mostrò tutti i limiti di questa opzione.

La scelta del vescovo potrebbe arrivare entro un paio di settimane.