Formazione, lavoro, infrastrutture: le priorità di Micari per la Sicilia

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Da sinistra, Nitto Rosso, Fabrizio Micari, Giovanni La Via

“Spesa europea, non solo il Fesr, e anche il fronte delle risorse per le infrastrutture. Ecco, lì bisogna accelerare parecchio. Penso per esempio all’aeroporto di Comiso, che deve essere allargato a cargo, operazione né impossibile né cosi’ costosa. La politica deve aiutare le imprese a potere crescere”. Lo ha detto il candidato alla presidenza della Regione siciliana per il centrosinistra Fabrizio Micari, in visita in a Ragusa per incontrare le associazioni di categoria, le cooperative ed alcune eccellenze dell’imprenditoria iblea con una particolare attenzione per i settori dell’agricoltura e dell’agroindustria provinciali.

Micari e Giovanni La Via (Ap/Ppe) vice presidente designato,  hanno visitato anche l’industria conserviera “Conserve di Sicilia” di Giuseppe Rosso, accompagnati da Nitto Rosso, commissario provinciale di Alternativa Popolare. 

Nel corso della conferenza stampa si è parlato anche di innovazione e formazione non solo a servizio delle imprese, ma anche specificamente nella formazione scolastica e universitaria. “La Sicilia ha una percentuale di laureati drammaticamente bassa – ha detto Micari – quindi dobbiamo puntare sul diritto allo studio. La rete viaria in Sicilia è messa male dappertutto, dalla strada per Troina alla Ragusa Catania, è terribile dappertutto. Servono misure per il lavoro perchè sostenendo l’impresa favoriremo l’occupazione, grande tema di questa terra; bisogna accelerare e fare presto e bene con la spesa dei fondi europei: il bilancio regionale è sostanzialmente stabilizzato, ma per fare un salto in avanti bisogna ricorrere alle risorse europee che ci sono e che sono consistenti”. “Bisogna individuare i settori sui quali sia opportuno fare formazione e che sono strategici per il futuro della Sicilia – ha aggiunto il candidato alla presidenza – penso al turismo, all’agricoltura, per esempio e riformare ed adattare il sistema alle esigenze. Dobbiamo fare un grosso lavoro sulla scuola, lavorare sul diritto allo studio anche universitario che onestamente è indietro”. 

“Abbiamo detto Job first, la prima cosa il lavoro: dobbiamo fare in modo che quei dieci, ventimila giovani che ogni anno vanno fuori per cercare fortuna diventino un flusso che tenda ad azzerarsi e che possa consentire fare ritornare i giovani che se ne sono andati. Questa è la priorità del nostro progetto. Lo si fa creando condizioni per lo sviluppo per le imprese”ha detto Giovanni La Via