L’ultimo saluto a Salvatore Agosta, nella chiesa del Sacro Cuore a Ragusa

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Si sono svolti questo pomeriggio nella parrocchia Sacro Cuore di Ragusa i funerali di Salvatore Agosta, il centauro quarantenne rimasto vittima di un incidente stradale martedì sera sulla SP 60 (Ragusa – Santa Croce).

In questo momento è difficile trovare delle risposte, dei perché – ha detto don Marco Diara durante l’omelia – Certamente la morte di Salvatore è stata una grande ferita per tutti noi. Di fronte a eventi come questi torna la domanda antica: se Dio esiste, come permette tutto questo? Domanda che si è posto pure Gesù in croce. Dio certamente ascolta il nostro grido, e anche se noi restiamo in silenzio davanti alla morte, lui è vicino a noi e ci resterà sempre”.

“Non servono oggi le nostre parole, perché non possono consolare una mamma, i figli, la famiglia, gli amici. Solo Dio ci può consolare. Solo la fede in ogni morte, ci può fare percepire germoglio di vita. Stiamo celebrando la Pasqua del nostro fratello Salvatore, anche se noi non lo comprendiamo perché immersi nel dolore”.

“Non lo vedremo più, non vedremo più il suo sorriso, ma la morte ci introduce nella vita vera. La vita di Salvo comincia oggi, ma in modo diverso. Ora il nostro fratello Salvo vive con Dio. La morte non è un salto nel nulla, ma nelle braccia del Padre. La morte per quanto dura, non può essere più forte dell’amore di Dio per noi. Proteggerai la tua mamma, i tuoi figli, tuo fratello. Che il Signore della vita ti accolga in paradiso dove potrai correre con la tua moto nelle strade dei cieli”.

L’uomo, separato, lascia due figli di sedici e undici anni. A salutarlo, con il loro inconfondibile rombo e gli applausi, anche i suoi amici bikers, arrivati in sella alle loro moto per salutare un amico, un fratello con cui condividevano la stessa passione.

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