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Fragili e deboli in un mondo globale, diviso e lacerato dalle identità forti e ideologiche in contrapposizione

di
admin
-
31.01.2018
18
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    Gli uomini di questo tempo “veloce” e di una nuova e diversa vita “globale”, cieca, disorientata e frammentata sono ancora gli eredi, non del tutto coscienti e pienamente consapevoli della strana eredità della Grande Catastrofe del secolo breve e guerriero che ci ha consegnato più ombre che luci per il nuovo cammino di civilizzazione. Siamo gli eredi “dell’insania follia” di una logica politica duale, ideologica e incerta del pensare e credere, del progettare e auspicare,ma non praticare, con decisione e coerenza esistenziale , sentieri sicuri e finalizzati al miglior bene possibile sia personale che comunitario. Siamo ancora divisi tra le nostre passioni e le nostre aspirazioni. Vogliamo un mondo più unito e affratellato ma operiamo con una mens monoculturale chiusa e rigida e con il mito delle identità”ideologiche” di divisione e non di unità. Sviluppiamo uno spirito nuovo di amore e non di odio, pacifico e non violento ma ci lasciamo ancora catturare e guidare dalla weltanschaung della ideologia della prepotenza che vuole livellare i pensieri e i comportamenti nella direzione di una crescente dipendenza e dominanza senza fede e senza amore, senza libertà e solidarietà, senza la vocazione e l’apertura al divino e al trascendente. Con questo modus vivendi et operandi si continuano così a ripercorrere le vecchie strade e i vecchi cammini tenebrosi ed oscuri della storia cieca e pazza passata, della “strana eredità” toccataci in sorte. Sul trono del Dio Denaro, che numera tutto e tutti, come figli e seguaci di una obbediente e uniforme volontà universale vogliamo sederci comodamente e fare tutto quello che rende piacevole e agevole la nostra vita “agiata”.La prima rivoluzione è avvenuta a livello della percezione, nella contrazione della realtà oggettiva, nella estensione della sua dimensione soggettiva, e nella dilatazione del vissuto come valore oggettivo primario e necessario al di là di ogni ragionevole valutazione di merito, di senso e di scopo. Il Mondo Vitale Globale contemporaneo è sostanzialmente diverso da quello che sognavamo. Pensavamo all’avvento di un nuovo Paradiso e ci siamo ritrovati un mondo ostile e profondamente condizionato nell’anima e nelle strutture, nella aria e nella vivibilità della Terra e nella qualità delle relazioni di vicinanza che stentano ad essere relazioni di vera prossimità. Tutti abbiamo scoperto che di fronte a noi si è alzato un MURO di contrasto e non si è ancora aperto un PONTE di grande solidarietà e una via di integrazione spirituale e sociale, civile e politica fondata sulla fraternità come principio unitivo ed esplicativo, fondante e motivante.,Non basta più il vecchio Pantheon dei Desideri e dei bisogni voluttuari di un consumismo sfrenato né l’individualismo cieco e divoratore degli spazi di vita comune che esalta come criterio di discernimento il realismo ingenuo della visibilità corta, breve e orizzontale. Il criterio di verità è diventato non la luce della realtà profonda e misteriosa ma l’utopismo “ideologico” dei valori assoluti, non negoziabili se considerate come stelle di merito di una “astratta” identità concettuale”disincarnata rispetto alla evidenza fenomenologica della persona umana come misterium hominis. I rapporti e le relazioni tra gli uomini non sono affidati alla virtù dell’umiltà della ricerca di una linea di convergenza e di comprensione né al fondamentale e umanissimo principio dialogico della individuazione dell’ <anima di verità> in ogni uomo come dote di ogni persona e luce interiore di una ricchezza intersoggettiva. (come era solito insegnare sulla via di S.Tommaso Mons.Francesco Olgiati – storico della filosofia alla Cattolica di Milano!). Non sono le identità forti e astratte, avulse da una vera personalità di comunione e delimitate al cerchio della propria intelligenza individuale o di gruppo a trasformare le opinioni soggettive in verità e a trovare una validità assoluta in una amicizia intellettuale e sociale di pochi in una SCUOLA di VERITA’MAGISTRALE. Tutto questo discorso non è tautologico né evasivo ma invece è capace di attraversare e ricomprendere la radicalità della verità che per i laici viene indicata nella propria costruzione spirituale e intellettuale mentre per i credenti ed in particolare per i cristiani innanzitutto è Gesù Cristo <Via,Verità e Vita>, cioè la Verità in Persona, come luce piena e seme di vita più abbondante ed Eterna, la sola che può soddisfare e riempire il nostro cuore e la nostra sete di conoscenza. In questo senso la circolarità dei valori e la valenza delle relazioni si innestano nell’unica base di fondo e di merito che è sempre al di là del particolare e apre il vero disvelando la profondità di ogni più completa e pregnante conoscenza. Questo vale anche nel rapporto classico tra Verità e Politica e tra Antropologia e Politica. Quando si pongono “astrattamente” e separatamente si ricade nella dualità ideologica e nella incomprensione di sistema e di servizio. Questo è accaduto con la esaltazione e il mito dell’individuo occidentale,libero ed intelligente,ma non unito dall’amore. Questo è avvenuto soprattutto con l’ideologia della Prepotenza che ha procurato tanti danni al costume e alle vicende dell’Umanità nella sua storia ed in particolare nella colonizzazione e nel neocolonialismo. Talvolta, come è noto , anche offendendo gli animi e i rapporti tra le Religioni nella loro autenticità e credibilità umana e divina. In un certo senso questa è anche in particolare la storia tormentata dell’Occidente e della Agonia della sua Civiltà. Il ritorno “sereno” alle sue radici religiose (cristiane, ebree e musulmane) e alle radici culturali e laiche dell’illuminismo e del pensiero scientifico e tecnologico, mediatico e comunicativo, senza laicismo né integrismo, al di là delle divisioni storiche e delle contrapposizioni del tempo che fu . In nome di un UMANESIMO INTEGRALE APERTO si può rifondare, sul piano reale e progressivo, la Globalizzazione della solidarietà e della COMUNITA’ UMANA a partire dalla “ spiritualità morale”,giuridica e politica della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo da parte dell’ONU. E’ questo un punto storico, fermo e genetico di nuova e più aperta Civiltà Universale, rispettosa dello spirito,del cuore e della Fraternità di tutti i popoli della Terra come Casa Comune dei diritti e dei doveri di ogni Uomo,di ogni cultura e di ogni fede . Così si ricostruisce un vero ed unito < MONDO GLOBALE RINNOVATO > nella Pace e nella Sicurezza attraverso la logica del dialogo e della non violenza.

    Luciano Nicastro – filosofo e sociologo ragusano

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