Liberi e Uguali, Franca Antoci: “In campo da lavoratrice, da donna, da madre”

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Come madre, per avere l’opportunità di dare un futuro ai nostri figli. Come lavoratrice, per dare dignità e garantire a tutti un lavoro non precario e adeguatamente retribuito. Come donna, per vivere in un paese più sicuro, in cui il rispetto delle regole sia di primaria importanza, e governato da uomini come Pietro Grasso, capace di lavorare  ad una prospettiva per i molti e non per i pochi”.

Sono queste le ragioni per cui Franca Antoci, capolista al Senato della lista Liberi e Uguali nel collegio plurinominale della Sicilia orientale e in quello uninominale Ragusa-Siracusa, ha annunciato di aver accettato la candidatura e di essersi subito messa a lavoro per garantire una rappresentanza in questo territorio a coloro che si riconoscono in un nuovo progetto elettorale per una società in cui si possa vivere con libertà e nell’uguaglianza.

Fin dal nome ho ritrovato pienamente il movimento nel mio libero sentire, civile e sociale, di cittadina e di donna che in trent’anni di impegno professionale ha fatto un lavoro che le piace”, spiega Franca Antoci, 56 anni, di Ragusa, interprete e giornalista professionista, attualmente vice capo servizio del quotidiano La Sicilia: “Non mi sono mai candidata prima a ruoli politici o istituzionali. Le uniche mie esperienze attengono alle organizzazioni rappresentative dei giornalisti, la Federazione nazionale della stampa, soprattutto. Non sono mai stata iscritta ad alcun partito o movimento politico. Sono sempre stata – e sono – indipendente. Ma, ricevuta questa proposta, ho accettato di fare la mia parte, di credere in un cambiamento serio e nella concreta prospettiva di un paese vivibile. 

Mi sono sentita coinvolta da un progetto elettorale che si propone di ripristinare quelle priorità che in questi anni sono state così colpevolmente trascurate: il lavoro, affinché possa essere assicurato a tutti in modo sicuro, insieme alla dignità della vita, alla possibilità di mantenersi e di mantenere una famiglia e quindi di pensare al domani; la scuola, per i nostri bambini e allo stesso modo per gli insegnanti, che sono stati chiamati ad affrontare moltissimi disagi; l’ambiente, insieme alla possibilità di riappropriarci del nostro territorio. E ancora, pensando proprio al territorio da cui provengo, la provincia di Ragusa, non posso non far riferimento anche al fenomeno dei migranti: un fenomeno che va gestito con razionalità nel contesto europeo, ma innanzitutto trattato con umanità”. 

“Tutte queste – conclude Franca Antoci –  sono le cose di cui da tanti anni ogni giorno scrivo, per lo più con grande amarezza. Oggi, nel progetto di Pietro Grasso, trovo la possibilità che i problemi vengano capiti e risolti: ed è la possibilità che tutti noi abbiamo di partecipare, di esserci con entusiasmo, per darci la speranza di un Governo come finora ci è mancato”. 

Franca Antoci, 56 anni, di Ragusa, interprete e giornalista professionista, attualmente vice capo servizio del quotidiano La Sicilia.

Entra nel mondo della comunicazione come direttrice di una televisione locale, passa alla carta stampata come coordinatrice editoriale del mensile europeista multilingue Eurochic che alla fine degli anni ’80 promuove l’integrazione e l’ampliamento dei diritti sociali.

Dal 1990 è a La Sicilia dove, oltre ad esercitare ruoli di guida redazionale, ha condotto inchieste su fenomeni di esclusione sociale, sfruttamento, emarginazione, sanità nonché campagne per la trasparenza della pubblica amministrazione. 

Nel 2007 ha fondato e diretto il mensile Primapagina, dedicato soprattutto a reportage sociali.

Tra l’altro ha ideato, curato e realizzato sempre per La Sicilia una pagina in lingua italiana e araba per la comunità degli immigrati.