L’addio a Piero Guccione, martedì pomeriggio il funerale civile a Scicli

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“Guccione è come il guardiano del faro, che presidia la civiltà, osservando l’ultimo orizzonte, misurando il suo e il nostro destino con l’infinita’ del mare. Ora Piero continua a esistere in quell’azzurro, che parla di lui. Essenza della sua esistenza”. Lo scrive il critico d’arte Vittorio Sgarbi, a commento della scomparsa di Piero Guccione. Guccione, fondatore componente ed ispiratore del cosiddetto “Gruppo di Scicli” e’ morto ieri a Modica. Ne “L’Estasi dello sguardo”, Gesualdo Bufalino a cui lo legava profonda amicizia diceva di lui: “… Ebbene, caro Piero, il segreto della tua pittura a me pare stia qui: nell’aver trovato il punto di fusione armoniosa fra vista, visione e visibilio; nell’aver scoperto la giuntura fra quelle due parallele, apparentemente incomunicabili, che sono la verità e l’incantesimo. Questo mi pare il senso della tua arte, che unisce insieme la pietà per un mondo offeso dall’uomo e una sete insaziabile d’innocenza”, lo ricorda la Fondazione Bufalino di Comiso. Lo scrittore Marco Steiner, su Guccione commenta: “Ho capito molte cose da queste tre parole: vista, visione, visibilio…Il colore del Mare oggi è più triste…”. L’amministrazione comunale di Scicli città dove Guccione è nato e dove ha trovato il suo scrigno e rifugio creativo, allestirà la camera ardente a palazzo Spadaro, martedì 9 ottobre, dalle 9 alle 18. Al termine, in via Mormina Penna, si terrà un rito funebre civile. “Dire Guccione, nel mondo, ha significato dire Scicli, e questo ha portato lustro, prestigio, fama alla città di suo padre, umile sarto che insegnò a Piero l’arte del disegno”, dice il sindaco Enzo Giannone.

Il Comune ha deciso di destinare l’ex Convento del Carmine a sede della nascitura Fondazione per ricordare l’opera del Maestro.

Sulla caratura di Piero Guccione, interviene anche la Cgil di Ragusa: “Ciao grande Maestro…Ci mancherai, mancherai sopratutto a questo Paese sempre di più orfano di intellettuali e maestri. La Cgil Ragusa ricorda il manifesto “A Di Vittorio – Alla sua passione morale” del 1987, che riproduce il pastello originale di Guccione eseguito nel 1986 per la Direzione della Cgil Nazionale in vista delle celebrazioni per il trentesimo della morte di Giuseppe Di Vittorio, politico, sindacalista antifascista. L’immagine di Di Vittorio venne utilizzata anche per la tessera Cgil del 1993.