Bonus idrico, dal Comune nessuna comunicazione. Interviene il M5S

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A Comiso è possibile richiedere il bonus sociale idrico (bonus acqua) che prevede agevolazioni per famiglie in disagio economico e sociale?

Sì, ma l’amministrazione non ha fatto alcuna comunicazione in tal senso. Per questo interviene la minoranza e in particolar modo il M5s.

“È questo – spiega Patrizia Bellassai, consigliere del Movimento 5 stelle – l’oggetto di una mia comunicazione inviata al sindaco di Comiso, giorno 18 dicembre. In un momento di particolare difficoltà di molte famiglie, sarebbe opportuno ed equo socialmente, ricorrere a tale misura che è entrata già in vigore dal primo luglio 2018 e prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 ottobre 2016, emanato in forza dell’articolo 60 del cosiddetto Collegato Ambientale (legge 28 dicembre 2015, n. 221) e successivamente attuata con provvedimenti dell’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). Tale bonus consente di non pagare un quantitativo minimo di acqua a persona per anno. Tale quantitativo è stato fissato in 50 litri al giorno a persona (18,25 mc di acqua all’anno), corrispondenti al soddisfacimento dei bisogni essenziali. Il bonus garantirà, per esempio, ad una famiglia di 4 persone di non dover pagare 73 metri cubi di acqua all’anno. Hanno diritto al bonus anche gli utenti che non hanno un contratto di fornitura diretto perché vivono in un condominio e, in questo caso, il titolare del contratto di fornitura è il condominio stesso. L’utente, inoltre, se riceve la comunicazione di ammissione al bonus elettrico e/o a quello del gas per il quale ha presentato la domanda, a partire dal 1° luglio può tornare presso il Comune (o presso un CAF) per richiedere anche quello idrico, completando le informazioni già fornite con il nome del gestore che fornisce l’acqua e il numero utente (presente in bolletta) mentre, se la fornitura è condominiale, è sufficiente l’indicazione del gestore che serve la zona. Dal 1° luglio 2018, pertanto, è possibile presentare domanda presso il Comune di residenza, o un CAF”.