Aggiorna i dati del conto: era una truffa per sottrargli quasi 3mila euro

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La Polizia di Stato di Modica continua a ricevere denunce da parte di utenti i quali attraverso la rete informatica, nuova frontiera della criminalità, sono vittime di truffa.

Le vittime vengono attirate da inserzioni di vendite di oggetti a basso costo, adescati e sicuri di concludere un ottimo affare e si ritrovano vittime di truffa ad opera di individui ormai avvezzi a tale tipologia di reati ed esperti nel carpire la fiducia dei compratori, fornendo dati personali che poi si scopriranno del tutto fasulli.

Personale specializzato del Commissariato di Modica, stante la recrudescenza di tale tipologia di reato soprattutto in questo periodo di festività ove maggiori sono gli acquisti via web, hanno implementato le attività di controllo.

Gli internauti, via whatsApp o via email, generalmente di giovane età, benché ormai consapevoli della realtà delle truffe nel settore, continuano a cadere nella rete e a rimetterci somme di denaro.

Le indagini della Polizia hanno portato alla denuncia all’A.G. a carico di tre soggetti, di cui uno originario e residente nella provincia di Foggia, il quale aveva messo in vendita 4 cerchi in lega per autovettura, intascando 350,00 euro e rendendosi irreperibile. L’uomo, cinquantenne, con pregiudizi di Polizia, pur di non essere individuato, ha utilizzato per il contatto con la vittima un’utenza intestata ad uno straniero, su cui sono ora concentrate ulteriori indagini al fine di verificare se questi sia complice del reato.

Altra vittima si è identificata in un soggetto il quale ha ricevuto un messaggio sulla propria utenza mobile in cui veniva invitato ad aggiornare le credenziali del suo conto corrente postale. Quasi in contemporanea la vittima riceveva una telefonata da un’utenza fissa della capitale, il cui interlocutore lo avvertiva che a causa di un disguido tecnico il codice non era stato inviato. Il titolare del conto postale ha seguito le indicazioni del suo interlocutore e dopo l’interruzione della comunicazione verificava sul suo conto l’ammanco di 2,650,00 euro.