Chiesa gremita per l’addio a Vanessa: “L’accompagniamo nell’abbraccio di Dio”

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Il duomo di San Pietro straripante di gente, tantissimi giovani, per l‘ultimo saluto a Vanessa Denaro, travolta da un’auto mentre era in motorino in contrada Rocciola Scrofani.

I sacerdoti con i paramenti bianchi, bianchi i tantissimi fiori.

A presiedere la messa è stato fra Emanuele, con la presenza di altri sacerdoti.

Ecco uno stralcio della bellissima omelia, nel corso della quale il sacerdote ha anche ricordato che Vanessa è morta il 31 gennaio, festa di don Bosco, patrono proprio dei giovani. E don Bosco diceva che in punto di morte si raccolgono i frutti delle opere buone. Dalle tante persone che la piangono, evidentemente Vanessa, nei suoi soli 18 anni, di cose buone ne aveva fatte molte:

“In questi giorni chi si è accostato alla casa di Vanessa per contemplare la bellezza di questa ragazza ha potuto constatare come un dolore come questo lasci senza parole.
È imbarazzante dire qualcosa in questa situazione. Ci troviamo di fronte al mistero della morte e della vita tanto vicino a noi e tanto distante. Eppure l’amore per Vanessa ci spinge a trovare le parole perché anche lei ne vorrebbe trovare alcune da consegnarci. Le uniche sono quelle della fede che ci permettono di accostarci a questo grande vuoto con la delicatezza di un respiro e con la forza della vita. Vorrei iniziare facendo parlare Vanessa a partire da un pensiero che lei stessa ha fatto suo e condividere nel suo profilo che oggi è diventato un profilo che incornicia la bellezza e la semplicità di questa giovane donna. Pensiero condiviso solo qualche mese fa…(4 ottobre giorno di San Francesco) sul suo profilo…

“Ogni minuto purtroppo qualcuno lascia questo mondo…
Non ci sarà età che farà la differenza….
Siamo tutti in questa fila eppure nessuno se ne rende conto.
Non possiamo sapere quante persone ci stanno davanti,
Non possiamo spostarci sul retro della fila,
Non possiamo uscire da questa fila,
Non possiamo far nulla per evitarla….
Quindi mentre aspettiamo in fila:
Goditi i momenti.
Fai la differenza.
Quella telefonata falla.
Prenditi tempo per te.
Fai sentire nessuno come qualcuno.
Fai sentire la tua voce
Rendi le piccole cose grandi.
Fai sorridere qualcuno
Fai il cambiamento.
Fatti una priorità.
Fai l’amore.
Fatti il trucco.
Litiga.
Fai la pace.
Ama e amati.
Assicurati di dire a chi ti e’ vicino che sono amati.
Assicurati di non avere rimpianti.
VIVI……”.

Questo pensiero anche se non fosse stato di Vanessa certamente riflette ciò che Vanessa era e cercava di essere nella sua vita.
Vanessa pur giovane aveva compreso il segreto della vita che a volte non si comprende mai. Ma lei lo ospitava nel suo cuore e lo viveva nella sua vita. Il suo sorriso era riflesso della sua vita. Ma questo sorriso non era un caso, non era semplicemente il suo carattere ma c’è di più, quel sorriso che rimane impresso a tutti anche a chi l’ha conosciuta solo in una foto. Vanessa aveva scelto di sorridere alla vita, di sorridere dentro di lei per sorridere anche fuori, per non far sfuggire dalla sua vita la sua bellezza, una vita così bella anche se faticosa. Una costruttrice di vita come dovremmo essere ognuno di noi. Lei aveva compreso questo grande segreto che la rendeva matura più di altre persone più adulte che da lei dovrebbero imparare. Dio si nasconde nei piccoli, perché sono coloro che costruiscono la vita con un sorriso.

Chiesa di Sant’Elena 2 dicembre del 2000 battesimo. In quell’evento c’era già tutta la sua vita che aspettava di essere vissuta.

Di fronte ad una simile tragedia tutti ci chiediamo: Dov’è Dio? Ma per trovarlo dobbiamo avere occhi profondi quelli che ci dà la fede per vedere in questa vicenda non solo la tragica e prematura fede di questa ragazza ma un progetto di Dio che si stava compiendo.

La fatica di imparare a vivere e ad amare. Ma non tutti riescono a farlo nello stesso tempo, alla stessa età.

Altro pensiero di Vanessa:
Il mare nella nostra vita è sempre il simbolo dell’immensità, del mistero perché non lo puoi contenere…Che infrangendosi sugli scogli trova sempre la forza di riprovarci.

Non bisognava mai arrendersi

Gli scogli della morte che sembrano mettere la parola fine sono per lei ancora una volta l’occasione per ricominciare .
Di fronte allo scoglio della morte lei ha trovato accompagnato dalle mani di Dio un modo per continuare a vivere.

Quando un giovane se ne va da questo mondo ci sembra che un pezzo del nostro futuro ci venga strappato via”.

Fra Emanuele ha ricordato che oggi è la festa della Candelora: “Noi come tante candele che l’accompagniamo nell’abbraccio di Dio”