Un giovanissimo virtuoso del pianoforte al Garibaldi di Modica

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Se già la stagione 2019 dell’Associazione Mozart Italia Sede di Modica si è aperta lo scorso gennaio con il concerto di Filippo Gorini, che nel 2015 è stato vincitore del prestigioso Concorso “Telekom-Beethoven” di Bonn, il prossimo appuntamento sarà con un altro enfant prodige che lo stesso concorso lo ha vinto nel 2017: il giovane pianista gelese Alberto Ferro salirà infatti sul palcoscenico del Teatro Garibaldi di Modica il 29 marzo alle 20.30.

A soli 23 anni Ferro ha già alle spalle un percorso artistico solido, costellato da rilevanti successi nell’ambito delle più grandi competizioni pianistiche internazionali, tanto che i premi vinti – non solo il “Telekom – Beethoven”, ma ad esempio anche il premio della critica Haydn al “Ferruccio Busoni” di Bolzano nel 2015 – gli sono valsi la Medaglia della Camera dei Deputati in occasione della Festa Europea della Musica. Attualmente svolge un’intensa attività concertistica anche come camerista: dal 2016 collabora con il violinista salernitano Gennaro Cardaropoli.

Per Ami Modica, al Teatro Garibaldi, Alberto Ferro porterà un programma articolato, che correrà indietro nella storia della musica fino ai primi dell’800, con la Sonata op. 40 n. 2 in Si minore di Muzio Clementi, che ha contribuito a dare dignità di virtuosismo all’esecuzione per solo pianoforte. Da qui, un salto alla fine del secolo, con il Tema e le Variazioni all’op. 19 n. 6 in Fa maggiore diPiotr Ilic Tchaikovsky, per poi entrare nel Novecento con la Sonata n. 6 op. 82 in La maggiore di Sergei Prokofiev.

Siamo particolarmente felici dell’appuntamento con Alberto Ferro – dichiara la presidente di Ami Modica Anna Maria Spoto –,che ci consente di proseguire con coerenza nel percorso che abbiamo scelto di compiere per la stagione concertistica di quest’anno, tutta concentrata sulla scoperta e la promozione dei giovani musicisti. In questo caso la gioia è doppia, trattandosi di un giovane siciliano che ha già avuto modo di farsi conoscere sulla scena classica internazionale per il suo straordinario talento. Come abbiamo già avuto modo di ribadire, crediamo che avere il coraggio di invitare giovani artisti, a fronte dei grandi nomi di musicisti già affermati, voglia dire scommettere sulla possibilità che siano proprio loro a fare da ponte ideale per portare nel futuro il linguaggio della musica colta, attirando altri giovani anche solo come attenti ascoltatori”.