La Corte dei Conti ‘condanna’ Abbate, dovrà risarcire 26.000 euro

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Il sindaco di Modica Ignazio Abbate è “colpevole” di aver arrecato un danno erariale al Comune che amministra e per questo la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti lo condanna al pagamento di oltre 26 mila euro, da risarcire all’ente insieme agli interessi legali.

È stata direttamente la magistratura contabile, con questa sentenza emessa nei primi giorni di aprile e ora notificata al primo cittadino modicano, a chiarire una volta per tutte i termini del ‘famigerato’ incarico di consulenza che nel 2016 Abbate affidò, per la materia finanziaria, alla dottoressa Anna Maria Aiello, che fino a poco tempo prima era stata presidente del Collegio dei Revisori dei Conti e che oggi e l’assessore al bilancio della sua Giunta.

La faccenda allora aveva suscitato parecchie polemiche e aveva spinto il consigliere comunale Ivana Castello non solo a bersagliare Abbate di interrogazioni in merito, ma anche a segnalare la cosa proprio alla Corte dei Conti, che oggi le ha dato pienamente ragione.

In qualità di esperto, la Aiello è costata alla collettività 3600 euro al mese per parecchi mesi e il consigliere Ivana Castello aveva allora fatto notare ad Abbate non solo che la nomina era in contrasto con l’interesse economico del Comune, con le leggi in vigore e con le Sentenze della Corte dei conti, ma anche con un parere contrario che la stessa Aiello, quand’era revisore, aveva espresso sulla nomina di un esperto con funzioni simili: lei stessa aveva previsto che, qualora il sindaco avesse fatto ricorso a soggetti esterni, pur disponendo di professionalità interne, sarebbe stato responsabile di danno erariale, quantificabile nella somma corrisposta al professionista incaricato. L’obiettivo di Abbate allora sembrava chiaro: aggirare il limite di non poter assumere nuove figure dirigenziali, facendo fronte all’assenza – segretario generale a parte – di un responsabile del servizio finanziario.

La Aiello si era poi dimessa circa un anno dopo, per assumere il ruolo di assessore che ha poi mantenuto nella nuova Giunta. 

Ora ad essere chiara è invece la ricostruzione riportata nella sentenza della Corte dei Conti: “Riguardo ai fatti contestati e qui riconosciuti come fonte di danno erariale, si deve ritenere che il convenuto (il sindaco Abbate, ndr) abbia conferito l’incarico controverso violando i limiti che l’ordinamento fissa per il ricorso alla collaborazione di esperti del sindaco e spendendo, così, inutilmente soldi pubblici. Sotto il profilo soggettivo, va, poi, ritenuto (prima di e indipendentemente da ogni possibile considerazione in ordine al
fatto che gli orientamenti giurisprudenziali di questa Corte sul tema del conferimento dell’incarico di “esperto” del sindaco sono così consolidati da consentire all’agente, con minimo sforzo di diligenza, di orientare la propria condotta in modo conforme alla predetta disciplina legislativa regionale) che un significativo elemento a carico del convenuto appare costituito dal fatto che l’incarico in parola è stato conferito proprio alla stessa persona (dott.ssa Anna Maria Aiello) che, nella differente veste di Presidente del Collegio dei revisori dei conti dello stesso Ente locale (organo di revisione economico- finanziario, avente, fra gli altri, compiti in materia di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione e di referto all’organo consiliare su gravi irregolarità di gestione), aveva concorso all’espressione di una posizione sostanzialmente non favorevole sul conferimento di un incarico dello stesso tipo ad altra persona, evidenziando in tale occasione, fra gli altri, proprio i pro li inerenti alla ‘indebita intromissione dell’organo politico nell’area gestionale riservata alla specifica competenza della dirigenza locale’. Al riguardo appare, infatti, evidente che anche la predetta posizione espressa dal Collegio dei revisori avrebbe dovuto, con minimo sforzo di diligenza, condurre l’agente a tenere un comportamento diverso da quello consistente nell’adozione del conferimento dell’incarico di “esperto” alla dott.ssa Anna Maria Aiello.

In buona sostanza – prosegue la Corte dei Conti – la condotta del convenuto va ritenuta frutto di inescusabile negligenza e, come tale, gravemente colposa”.
Da qui, il dispositivo della sentenza: “In conclusione, ’avvenuto accertamento della sussistenza degli elementi strutturali dell’illecito conduce, dunque, il Collegio, in accoglimento della domanda della Procura regionale, a dichiarare la responsabilità amministrativa di Ignazio Abbate e, per l’effetto, a condannarlo al pagamento della somma di euro 26.391,04 a favore del Comune di Modica. Alla predetta somma vanno aggiunti la rivalutazione monetaria, calcolata dalla data di ciascuno dei pagamenti contestati alla data di pubblicazione della presente sentenza, e gli interessi legali, sulla somma così rivalutata, dalla data di pubblicazione della presente sentenza fino all’effettivo soddisfo”.

[Fonte La Sicilia]