Alice, Maria, Pamela. A Ragusa una fiaccolata per dire basta alla violenza di genere

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Alice, Maria, Pamela. Tre donne diverse, tre vite differenti ma tutte con un epilogo tragico. Uccise per mano di uomini che non volevano perderle.

A loro e a tutte le vittime di uomini che confondono l’amore per egoismo e possessione, è stata dedicata questa sera, a Ragusa, una fiaccolata che da piazza San Giovanni è arrivata fino alla rotonda Maria Occhipinti.

Un’iniziativa nata da un collettivo di donne, che insieme alle istituzioni e alle associazioni di volontariato, ha voluto dire #adessobasta e che, tramite i social, ha invitato la popolazione ragusana a unirsi a questo coro.

E la popolazione ha risposto. Tanti i partecipanti provenienti da tutta la provincia. Donne e uomini si sono messi in cammino per dare un segnale forte, per sradicare dal tessuto sociale un’idea di donna come oggetto da pretendere, da avere. La visione di amore morboso, malato, fatto di possesso ed egoismo, che non concepisce la libertà di scelta dell’altra persona e che, troppo spesso, sfocia in tragedia.

Un cammino che è giunto alla fine della via Roma, dove racchiusi in un semicerchio, i partecipanti hanno ascoltato le parole scritte, in due diverse lettere, dal fratello e dal padre di Alice.

Il nostro impegno deve essere per Lei, per Loro, ma anche per il carnefice – recitava uno stralcio della lettera del fratello Alessandro – Un’educazione corretta, a partire dalle realtà famigliari, scolastiche, sociali deve scuotere gli animi e portare uguaglianza, rispetto e condivisione, non scontri, possesso ed egoismo. I nostri bambini devono crescere nel giusto esempio d’amore e di equilibrio, non nelle realtà di facciata che nascondono voragini morali e affettive incolmabili“.

Di profondo dolore, per una figlia strappata troppo presto, le parole del padre:

“Qualcuno ha deciso e scelto di cancellare per sempre la tua voglia di vivere ed ha abbattuto sogni e progetti che stavamo coltivando insieme affinché tu avessi un futuro di giovane donna, figlia e mamma, libera e felice con le tue bambine, gioiosa e solare.

Qualcuno ha cancellato la possibilità di coltivare serenamente le tue amicizie, di cavalcare nel sole la tua Sissi.

Qualcuno ti ha strappato alla vita che avevi il diritto di vivere“.