Ore 21 di ieri, accese le luci nei ristoranti. Flashmob #Risorgiamoitalia

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Puntuale ieri alle 21 si è tenuto il flashmob #Risorgiamoitalia, promosso dalla Fipe-Confcommercio, partendo da Piazza San Marco, dalle Alpi alla Sicilia. Tanti i ristoratori anche della provincia di Ragusa che hanno aderito. Dopo settimane in cui avevano i loro locali chiusi, hanno rialzato le saracinesche e hanno acceso le luci all’interno, un gesto simbolico per esortare il governo nazionale ad accendere i fari anche sulla ristorazione, in cui sono compresi bar, ristoranti e catering, la cui data di riapertura in base al DPCM dello scorso 26 aprile, è fissata al 1 giugno.

Si tratta di un’iniziativa della Fipe, impegnata a evidenziare: «i danni, i bisogni, le aspettative e le drammatiche prospettive di un settore tra i più danneggiati, visto che è stato il primo a chiudere e sarà l’ultimo (purtroppo) a riaprire.

«La Ristorazione italiana rischia altissimi tassi di mortalità, la dispersione di professionalità faticosamente costruite, nuove infiltrazioni malavitose, e va aiutata con urgenti interventi che prevedano indennizzi a fondo perduto per chi è stato obbligato a chiudere o ha subito forti cali di fatturato, con congrue moratorie fiscali, con procedure di accesso agli strumenti della liquidità semplici, veloci ed affidabili, con interventi normativi sulle locazioni commerciali, con una proroga ed un rafforzamento delle protezioni sociali per i lavoratori del settore.

«La Federazione, infine, chiede un’anticipazione della data per la ripartenza, certa che i severi Protocolli sanitari messi a disposizione delle aziende, che hanno imposto pesanti adattamenti organizzativi e operativi, diano le giuste garanzie in tema di sicurezza sanitaria.

«Altrimenti rischiamo, tra qualche settimana, di trovare solo le macerie di un settore, importante per i grandi numeri che esprime, ma anche per i grandi valori sociali, storici, culturali ed antropologici che porta, elemento fondamentale della filiera turistica ed agro-alimentare del nostro Paese».