Cassì: “La festa dell’Addio all’estate non si farà”

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Fuochi d'artificio
Immagine di repertorio

“Non rientra tra gli eventi gestibili secondo i criteri previsti la tradizionale festa di “Addio all’Estate”, che infatti, stando così le cose, non potrà avere luogo”.

Lo ha dichiarato il sindaco, Peppe Cassì,

Nei giorni scorsi si erano registrate polemiche sulle iniziative estive.

In particolar modo i consiglieri Pd e D’Asta:

“Crediamo che non ci sia peggior sordo di chi non voglia sentire. Mentre i contagi, in provincia di Ragusa, stanno inesorabilmente aumentando, l’amministrazione comunale, in maniera incauta, continua ad organizzare eventi che determinano, per forza di cose, assembramenti. Non bastano le spiagge fuori controllo, non basta la movida a cui non si è saputo porre un freno, adesso anche gli show organizzati sul lungomare Andrea Doria, a Marina, dove le persone che non possono contare su un posto all’interno, si accalcano all’esterno determinando gli ennesimi pericolosi assembramenti. Ci chiediamo: ma come fa Cassì a non vedere quello che sta accadendo? Come fa a stare così tranquillo? Ma ha preso atto dei continui e ripetuti allarmi provenienti dalle autorità sanitarie? Oppure sta facendo finta di niente?”.

Ora il sindaco risponde: “C’è una bella differenza tra gli spettacoli e gli eventi organizzati in luoghi protetti e all’aperto, con accesso nominativo, posti a sedere distanziati, separazione tra aree di afflusso e di deflusso, controlli rigidi anche sull’uso delle mascherine da parte di addetti alla sicurezza, e la movida in cui non tutti rispettano le regole rendendola caotica.
Nessun ministro, nessun rappresentante politico nazionale di nessun partito ha disposto o chiesto l’annullamento degli eventi organizzati, che infatti vanno avanti regolarmente in tutta Italia. Nemmeno il Comitato tecnico scientifico incaricato dal Governo di vigilare e di dettare le regole sanitarie e di comportamento ha mai fatto cenno alla necessità o anche solo alla opportunità di annullare gli eventi che si svolgano nel rispetto delle prescrizioni impartite.  A Ragusa, però, lo fanno i rappresentanti del PD locale, evidentemente in disaccordo con le norme stabilite dallo stesso Governo di cui fanno parte e in possesso di dati noti solo a loro”.