Addio a Caviezel, maestro del gelato. Un protagonista della storia di Catania

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Ha sfiorato il secolo di vita il maestro Luca Caviezel, morto l’altro ieri a Catania. Oggi saranno celebrati i funerali nella chiesa evangelica.
Considerato unanimemente come un maestro del gelato artigianale, il suo nome è profondamente legato alla storia di Catania.
Così lo ricorda Luciana Polliotti, storica del gelato.
“Luca è stato un grande, forse il più grande nel mondo della gelateria artigianale. E’ colui che ha avuto il coraggio di studiare, la generosità di donare i risultati cui di volta in volta è giunto, di far fare alla gelateria artigianale italiana il passaggio fondamentale nella sua storia: il salto dall’empiria alla scienza.
Luca era un amico, un uomo che amava il suo mestiere, che amava il bello e, soprattutto, che è stato un esempio di coerenza e pulizia morale. Non ha mai anteposto l’interesse personale all’interesse collettivo, mai. Ha insegnato a più generazioni che gli ingredienti del successo professionale sono la ragione e l’onestà, la passione, la coerenza e la costanza.
Ho avuto l’onore di conoscerlo tanti tanti anni fa, con lui ho scritto libri e condiviso viaggi ed esperienze”.
Un bel ricordo anche dal professore Antonio Di Grado: “Ha concluso la sua lunga e bella vita Luca Caviezel. Tutti sanno dei suoi meriti gastronomici, delle sue brillanti invenzioni nel campo del gelato artigianale e della tavola calda. Pochi, invece, sanno di Luca uomo di fede evangelica, figlio di quella emigrazione svizzera protestante (i Caviezel, i Caflisch) che non solo contribuì al fervore imprenditoriale della Catania felix di primo Novecento, ma sostenne e ravvivò la chiesa valdese, di cui Luca Caviezel fu assiduo, e anche provetto organista”.