Vaccino anti-Covid, l’Unione ciechi: “Priorità, siamo categoria tra le più esposte”

287

Anche l’Unione italiana ciechi e ipovedenti della provincia di Ragusa ha celebrato, lo scorso 4 gennaio, la giornata mondiale dell’alfabeto Braille per l’integrazione e l’autonomia dei non vedenti. Ricorrendo, però, questo appuntamento nel pieno di una gravissima pandemia mondiale, l’Uici, facendo proprie le preoccupazioni manifestate dall’Unione a livello nazionale, ha inteso denunciare che le persone con disabilità visiva sono tra le più esposte al contagio perché è soprattutto attraverso il tatto che possono interagire con il mondo e compiere gli atti fondamentali della vita. “Ecco perché – spiega il presidente dell’Uici Ragusa, Salvatore Albani – abbiamo chiesto massima attenzione e priorità nell’accesso alla vaccinazione per le persone non vedenti ormai allo stremo dopo mesi di emergenza. Dobbiamo riflettere sul fatto che, per un cieco o un ipovedente, il tatto è il principale veicolo di esplorazione e interazione con il mondo esterno, ed essenziale per muoversi nello spazio, studiare a distanza, lavorare, acquistare beni di necessità, evitare pericoli, come dimostra anche l’adozione ormai universale del sistema Braille basato appunto su punti in rilievo percepibili solo al tatto. Ne consegue che sono proprio i ciechi tra i soggetti più esposti al rischio virus e che necessitano di priorità e attenzione particolare in questa fase di programmazione degli accessi alla vaccinazione. Siamo anche disponibili a mettere a disposizione la nostra struttura sul territorio e la nostra conoscenza delle problematiche dei non vedenti per studiare le modalità più opportune per provvedere al più presto alla loro vaccinazione, sia pure nel rispetto delle priorità già definite. E’ una situazione complessa, ce ne rendiamo conto, ma allo stesso tempo non possiamo trascurare che quella dei ciechi e degli ipovedenti è una categoria fragile e che, proprio per questo motivo, va tutelata nella maniera più opportuna. Auspichiamo che il nostro appello possa essere raccolto dalle istituzioni locali e rilanciato, assieme a quello delle altre sezioni di tutta Italia, anche a livello regionale e nazionale”.