Riapertura scuole. La Cgil: “Troppi problemi irrisolti. Ecco le nostre proposte”

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Condividiamo una nota della Cgil in merito ai problemi della scuola con una serie di soluzione, specialmente in questa ripresa in piena quarta ondata di Covid:

Tra poco meno di un mese si aprirà il nuovo anno scolastico e molte problematiche inerenti l’attività didattica sembrano ancora irrisolte.

Il Ministero, nella circolare sull’avvio dell’anno scolastico, ribadisce che “l’obiettivo prioritario è quello di realizzare le condizioni atte ad assicurare la didattica in presenza a scuola, nelle aule, nei laboratori, nelle mense, nelle palestre, negli spazi di servizio, nei cortili e nei giardini all’aperto, in ogni altro ambiente scolastico. Occorre riuscire a costruire (e a ricostruire) le condizioni relazionali e sociali che forniscono il substrato vitale per l’apprendimento, la crescita e lo sviluppo delle nuove generazioni.”; obiettivo che però si coniuga male con gli investimenti da parte del Ministero sugli organici che non permettono di attuare un vero distanziamento nelle aule scolastiche.

Più e più volte è stata ribadita la necessità del rientro in presenza per gli alunni di tutti gli ordini di scuola: la Dad ha rallentato i ritmi di apprendimento ma ha anche limitato la socializzazione e tutti gli aspetti fondamentali per la formazione personale degli studenti.

Così, tra le proposte dell’attivazione di tavoli provinciali per cercare di risolvere l’annoso problema relativo ai trasporti, e alimentando il già acceso dibattito sull’opportunità delle vaccinazioni, rimangono problemi che si sarebbero potuti risolvere incrementando l’organico del personale scolastico ed evitando il sovraffollamento all’interno delle aule.

Lo scorso anno il cosiddetto “Organico covid” , nato per la gestione dell’emergenza sanitaria, è stato utilizzato in molte scuole per lo sdoppiamento delle classi numerose: da settembre tale personale avrà un contratto fino a dicembre e non potrà essere utilizzato per l’attuazione di tali classi. Si perderà quindi la continuità didattica, quella sociale e soprattutto rimarrà il problema relativo alle classi numerose e al sovraffollamento.

Tale situazione si è creata presso la scuola media De Amicis di Modica Alta dove lo scorso anno sono state attivate 4 classi prime che però sembra non potranno continuare il loro percorso formativo in questa organizzazione: l’organico attuale infatti ne prevede solo tre. Questa situazione comporterà sicuramente ulteriori problematiche tra gli alunni e le loro famiglie che dovranno accettare l’idea di dover cambiare classe, lasciare parte dei compagni e dover condividere spazi non idonei visto l’incremento degli alunni in ogni aula. Il problema del trasporto urbano ed extraurbano lo scorso anno ha costretto l’avvio della DAD per le scuole secondarie di secondo grado già dal primo quadrimestre; la mancanza di ulteriori investimenti e di nuove soluzioni porterà nuovamente alle stesse problematiche con il rischio di dover ricorrere, in tempi brevi, alla didattica a distanza.

E’ indispensabile che i vertici del Ministero e dell’Ufficio Scolastico Regionale possano attribuire organici aggiuntivi per garantire in questa e in altre situazioni simili, la continuità didattica ed evitare il sovraffollamento.

E’ indispensabile programmare in tempi brevi azioni concrete per garantire i trasporti in sicurezza e poter permettere a tutti gli allievi la frequenza in presenza di attività, laboratori, didattica ed esperienze varie. Altra problematica quella relativa alla copertura dei posti vacanti: con proclami di vario tipo il Ministero dell’Istruzione avvierà a breve una procedura per la copertura dei posti “al buio” e in tempi ridottissimi a cavallo del ferragosto.

Una corsa contro il tempo e senza conoscere la disponibilità effettiva che non permetterà di effettuare scelte mirate e aumenterà notevolmente il lavoro degli uffici coinvolti: quale la motivazione di forzare i tempi? Gli investimenti garantiti per l’avvio dell’anno scolastico non permetteranno, a queste condizioni, un inizio sereno e sicuro: il diritto allo studio di tutti gli alunni deve essere posto al primo piano dell’agenda di un Paese che vuole investire nella formazione e nell’istruzione quale strumento per combattere l’illegalità, la dispersione scolastica e la povertà educativa.