Zona arancione, Confcommercio: “Restrizioni ci penalizzano”

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“Le nostre imprese stanno resistendo a una crisi senza precedenti, esasperata da una pandemia che sembra non dare tregua e che spesso confonde e distorce decisioni politiche che divengono affrettate e confuse e che necessitano di interventi sindacali attenti e mirati”. Lo dice il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, a proposito dell’ordinanza del governatore Musumeci che, ieri sera, ha stabilito la zona arancione per i comuni di Comiso e Vittoria. “Una decisione che, di fatto – aggiunge Manenti – si ripercuote in modo pesante sull’attività di pubblici esercizi e di locali della ristorazione che, adesso, si trovano a dovere gestire il ritorno di un incubo quando sembrava, invece, che la stagione estiva potesse in qualche modo volgere al termine. Come associazione di categoria, è vero, ci stiamo attivando per richiedere procedure che non creino disastri economici e faremo richiesta per fare mantenere le attività ricettive aperte per gli avventori muniti di Green pass. Ma tutto ciò dipende sempre dalle decisioni del Governo regionale. Non ci sono dubbi. La situazione è molto delicata in termini sanitari ma non è possibile limitare le varie attività che stavano cercando di recuperare terreno dopo i mesi bui dello scorso inverno e, in parte, della scorsa primavera. Stiamo continuando a giocare con il fuoco. Perché quelle sono perdite nessuno rimborserà. I titolari dei locali presenti nelle due città nel giro di un’ora si sono visti cadere il cielo addosso: come faranno con i dipendenti che avevano già assunto a contratto sino alla fine della stagione? Chi li pagherà? E con le scorte che avevano messo in magazzino? Chi rimborserà queste spese. E’ una situazione molto pesante. E un’ordinanza non poteva non tenere conto anche di questi aspetti”.

“Poi – aggiunge Manenti – c’è tutta un’altra questione che ha a che vedere con la responsabilità degli avventori che si è decisamente abbassata. Nessuno più, in pratica, utilizza la mascherina. E quando ci sono richieste in tal senso, da parte dei titolari del locale, ti guardano storto. Ora ci saranno controlli e verifiche per fare rispettare i dettami dell’ordinanza mentre altrove si continuerà ad andare avanti come se nulla fosse. Sino alla prossima decisione. Chiediamo, dunque, che ci siano misure meno restrittive per i settori in questione. E chiediamo che possa prevalere il senso di responsabilità sul fronte dell’incremento delle vaccinazioni oltre che per quanto concerne il pieno e totale rispetto delle regole del distanziamento. Certo, se non ci saranno misure meno restrittive, valuteremo la proclamazione di azioni forti avverso queste decisioni che penalizzano enormemente i nostri associati di Comiso e Vittoria”.