Babbo Natale: Staglianò non esiste. Quando i puntini sulle ‘i’ sono fondamentali

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È toccato a don Alessandro Paolino, Responsabile per le Comunicazioni Sociali della diocesi di Noto, mettere una ‘pezza’ all’infelice uscita di monsignor Staglianò su Babbo Natale.
«In questi giorni sui social – scrive don Paolino – è sorta una polemica perché il vescovo di Noto avrebbe detto a un gruppo di bambini che Babbo Natale non esiste.
Esprimo anzitutto, a nome del Vescovo, il dispiacere per questa dichiarazione che ha generato delusione nei più piccoli, volendo precisare che le intenzioni di monsignor Staglianò erano ben altre, quelle cioè di riflettere con maggiore consapevolezza sul senso del Natale e delle belle tradizioni che lo accompagnano.
Personalmente non credo che l’intento del vescovo sia stato quello di infrangere l’incanto del Natale ai più piccoli, ma di aiutarli a riflettere più profondamente – a partire dalla figura storica di San Nicola che dispensava doni ai più poveri – sul senso del dono, della generosità, della solidarietà che dovrebbero caratterizzare il Natale, la festa nella quale – nell’ottica di una fede cristiana creduta e praticata – riceviamo il Dono per eccellenza, Gesù Cristo.
Se dalla figura di Babbo Natale (originata dal Vescovo San Nicola) possiamo trarre un insegnamento – tutti, grandi e piccoli – è questo: meno regali da “fare” e “consumare”, più “doni” da condividere, riscoprendo la bellezza di sentirci “Fratelli tutti” (Papa Francesco). In questo modo siamo esortati dal vescovo a recuperare la bellezza di un Natale ormai sempre più “commerciale” e “scristianizzato”.
Un altro modo di dire “regalo” e “dono” è il più desueto PRESENTE.
I doni di Natale sono i “Presenti”, la nostra PRESENZA, il nostro ESSERCI per gli altri.
“«Fare un presente» diventa quindi regalare una presenza nuova, che a volte è semplicemente il farsi vivi con qualcuno che trascuriamo o ignoriamo da tempo o riannodare una relazione rovinata. Il dono è una presenza che ribadisce: «è bello che tu ci sia, comunque sia andata, eccomi qui a dirtelo»”. (Alessandro D’Avenia)».
Riprendo il titolo che provocatoriamente abbiamo scelto, è bene ricordare che anche con le migliori intenzioni, quanto detto va specificato in modo più accorto… Insomma, i punti sulle ‘i’, come le ‘virgole’, non sono ininfluenti.