Consulta femminile, interviene la Cgil: “Imbarazzante immobilismo”

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Negli ultimi giorni il dibattito in merito alla immobilità della Consulta Femminile di Ragusa, a cui abbiamo dedicato diversi approfondimenti, ha animato il panorama politico della città. La Cgil, presente in consulta, interviene sull’argomento con una nota di Graziella Perticone.

“Negli scorsi mesi le Consultrici della CGIL hanno fatto emergere un intorpidimento dei processi democratici determinato dalla permanenza pluridecennale della Presidenza e del direttivo, dalla mancanza di trasparenza nei processi decisionali, da manifestazioni spesso poco adatte alla cittadinanza comune ma destinate agli addetti ai lavori; tali conflitti sono stati al centro delle battaglie portate avanti dalle Consultrici CGIL per rinnovare e modificare uno statuto e un regolamento “ormai superato” affinchè le eventuali variazioni potessero essere utili alla Comunità e soprattutto alla causa Femminile.

Tale posizione ha causato le dimissioni della Presidente a cui sono seguite quelle di parte del gruppo dirigente. In occasione della prima riunione della Commissione Affari Generali del 26 aprile scorso, che discuteva appunto le variazioni statutarie, le Consultrici di questa Organizzazione avevano presentato una corposa proposta direttamente ai consiglieri convocati, stante l’assoluta indisponibilità della Presidente a farsene portavoce in quanto “non condivisa dalla maggioranza”.

In tale occasione la proposta della Consulta si limitava alla variazione del solo art. 5, lasciando invariato l’impianto Statutario che risultava lacunoso in parti essenziali, mentre le proposte delle Consultrici CGIL affrontavano temi più ampi come ad esempio il limite dei mandati della Presidente.

Dopo le dimissioni, in più occasioni, questa Organizzazione ha cercato di salvare il salvabile, invitando la Presidente facente funzione ad aderire, ad esempio, ad iniziative a sostegno delle donne afgane; richiesta cui la Presidente f.f. si è sottratta adducendo la scusa della “Consulta Dormiente” quasi fosse possibile “dormire” su questioni così scottanti.

Insieme ad altre Consultrici, pari ad 1/3 delle rimaste, è stata chiesta la convocazione di un’assemblea al fine di tentare di ricostruire dalle macerie, mentre contemporaneamente questa Organizzazione incontrava i vertici dell’Amministrazione Comunale chiedendo un pronto intervento nelle variazioni Statutarie (lo Statuto sulla base del quale la Consulta ha operato in questi anni non è mai stato abrogato, pertanto è ancora vigente).

L’ostinata immobilità della Presidente ff, continua Graziella Perticone, conferma, qualora ce ne fosse bisogno, l’ennesima assenza del senso di disponibilità da parte dei vertici anche superstiti di questa Consulta che al momento appare assente.

Questa Organizzazione ha, pertanto, richiesto un nuovo incontro all’amministrazione Comunale, che si terrà la settimana prossima, per un confronto sulla questione.

Pur comprendendo la necessità da parte dell’Amministrazione di poter analizzare e modificare lo Statuto e il Regolamento, indispensabili per il funzionamento e la gestione della Consulta stessa, la CGIL di Ragusa si augura che le attività della Consulta Femminile possano riprendere in tempi brevi per poter affrontare problematiche e temi vicini alle Donne che vivono la nostra Città”.