Giornata del Malato, la celebrazione per i sofferenti e per chi cura

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Porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità. Facendo valere il fattore della misericordia. Momenti molto toccanti ieri pomeriggio nella cattedrale di San Giovanni Battista, a Ragusa, per la XXX edizione della Giornata del malato.

A presiedere la funzione religiosa il vescovo, mons. Giuseppe La Placa, che ha ringraziato medici e operatori sanitari per l’abnegazione lavorativa durante questi anni della pandemia e ha riservato parole di conforto e di sostegno ai sofferenti e agli ammalati. I volontari dell’Avo, durante l’offertorio, hanno portato dei pacchi alimentari in beneficenza per le famiglie colpite dalla povertà causata dalla pandemia. Il simbolo della Giornata un quadro del Csr, già realizzato lo scorso anno per la Giornata, e che è diventato anche immaginetta con la preghiera della Giornata mondiale del malato 2022.

Il rito di ieri, nel rispetto delle prescrizioni anticontagio, è risultato molto partecipato. A testimonianza, dopo lo stop dello scorso anno a causa dell’emergenza sanitaria, della necessità di ritrovarsi. Sotto il segno dell’assistenza a chi è sofferente. Dice il direttore dell’ufficio nazionale per la Pastorale della salute, il sacerdote Massimo Angelelli, nella sua lettera aperta ai curanti diffusa nei giorni scorsi: “La speranza cambia lo sguardo: non si vede più la frammentazione della persona del paziente, talvolta ridotto a codice sanitario, non si vede più soltanto la patologia o l’organo malato. La speranza trasforma lo sguardo e permette di accogliere la persona come una totalità unificata. Quando si incontrano due persone, il curante e il curato, nasce la vera presa in carico. Il paradosso della cura è che il paziente diventa strumento di realizzazione umana, non solo professionale, e di esperienza di grazia per il curante”.

In mattinata, sempre ieri, nei reparti covid dell’ospedale Giovanni Paolo II, erano stati organizzati momenti di preghiera e di riflessione mariana insieme con i malati e con gli operatori sanitari. I reparti interessati erano stati: Malattie infettive, Astanteria covid e Rianimazione. Un altro momento particolare quello del primo pomeriggio con la benedizione, tramite il simulacro della Vergine di Lourdes, agli operatori del drive-in. “Momenti intensi e molto toccanti – dice il direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute di Ragusa, il sacerdote Giorgio Occhipinti – che ci hanno fatto comprendere l’importanza di chi opera a sostegno dei sofferenti. E’ una missione che viene portata avanti in silenzio e con consapevolezza, un modo speciale di aiutare gli altri, facendoli sentire partecipi di un percorso di piena compenetrazione spirituale. Chi sta male ha bisogno di cure non solo fisiche ma anche per l’anima”.