Denuncia sui disservizi al Pronto soccorso: “Benvenuti nell’inferno dei vivi”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota di un cittadino, debitamente firmata, su un disagio che più volte abbiamo registrato anche dal racconto di altri lettori: le lunghe attese al Pronto soccorso di Ragusa.

“Benvenuti nell’inferno dei vivi….
È il pronto soccorso, mai nome fu così inappropriato, dell’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa dove, tra un marasma generale (e con gente priva di mascherina, senza che nessuno venisse ripreso nonostante la normativa lo imponga ancora negli ospedali, nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie), l’attesa prima che qualcuno si occupi dei tuoi malanni può durare ore e ore. E, come nel caso di mercoledì 12 scorso, dalle 8,30 alle 18, dopo di che mia moglie, esausta, visto che l’attesa si sarebbe prolungata chissà per quanto tempo ancora, a giudicare dalla situazione, è andata via nonostante i dolori che l’affliggevano, senza essere visitata e affidandosi alla divina provvidenza, oggi ci rivolgiamo ad una struttura privata, cosa non da tutti, sperando, che è quasi una certezza, che le cose vadano meglio, il perché è facilmente intuibile.

Dopo questa mia segnalazione mi aspetterei che gli assessori alla Sanità della Regione Sicilia e del Comune di Ragusa si rechino ‘sotto mentite spoglie’, parafrasando il titolo di un film di Vincenzo Salemme, presso la struttura sopra citata affinché si rendano conto di come (non) funzionino le cose in questo (non) pronto soccorso. Utopia? Chissà!”.