No, la Fornace Penna non è crollata

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Ieri pomeriggio una foto che circolava sui social è diventata virale. Un’inquadratura della Fornace Penna che a tanti ha fatto recitare il definitivo de profundis per lo storico sito di archeologia industriale famoso ormai in tutto il mondo grazie alla serie televisiva del Commissario Montalbano.

Un’immagine d’impatto, che è stata un pugno nello stomaco perché quel sito è patrimonio comune di grande interesse e luogo della memoria per tanti di noi.

La Fornace, ormai da troppi anni abbandonata a se stessa, perde pezzi. Le promesse di risistemarla sono ormai leggende metropolitane a cui ci ha abituati una politica senza scrupoli. E così la lenta decadenza prosegue.

Quello scatto di ieri, però, mostra come le immagini siano un potente mezzo che può anche ingannare, perché è la prospettiva a fare la differenza, non l’insieme che si crede di percepire.

No, la Fornace Penna non è crollata. Una foto di Gianni Lucifora lo dimostra chiaramente: un campo largo, che immortala quel ‘tesoro’ amato e bistrattato ergersi ancora con una resilienza che commuove. Qualche masso sarà venuto giù, ma neppure questo ciclone è riuscito a piegarla definitivamente.

C’è solo da augurarsi che il frettoloso de profundis ripreso anche da alcuni organi di informazione (c’eravamo presi del tempo per capire meglio prima di pubblicare, e per fortuna c’abbiamo azzeccato decidendo di non farlo) sia uno sprone. Perché la ‘resistenza’, per quanto eroica, da sola non basterà a salvare la Fornace dalle insidie del tempo.