Le ragazze di Proxima al Vico di Ragusa per sensibilizzare sul femminicidio

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“E’ sempre emozionante quando riusciamo a condividere con gli altri le sensazioni che abbiamo dentro. In questo caso ancora di più. Grazie a chi ci ha invitato e a chi ha creduto in noi”.

Così le ragazze della Sartoria sociale Proxima che, in questi giorni, stanno partecipando a una serie di iniziative speciali promosse dall’istituto di istruzione superiore Giambattista Vico di Ragusa. L’ultima tra queste è quella tenutasi ieri.

“Siamo state invitate – racconta Letizia Blandino, responsabile della Sartoria sociale – a condividere un momento di riflessione e sensibilizzazione sul tema del femminicidio. Ogni 72 ore in Italia muore una donna, vittima di violenza. Una violenza caratterizzata dal perpetrarsi degli stereotipi di una società in cui la donna, in molti casi, è ancora purtroppo percepita comune un oggetto da parte dell’uomo. Giovanna, Vera e Francesca hanno avuto la forza ed il coraggio di raccontare le proprie testimonianze. Storie che vedono protagoniste donne vittime, ferite, manipolate, uccise, perché si comportavano diversamente da quello che volevano i loro uomini. Hanno dato voce a chi non c’è più con l’intento di cambiare la cultura patriarcale che ancora oggi è presente nella nostra società ed evitare che ciò che hanno vissuto in prima persona possa nuovamente accadere”.

“E’ stato un incontro – continua Blandino – che ha visto il coinvolgimento delle istituzioni, delle forze dell’ordine, delle associazioni del territorio come la nostra oltre che i ragazzi dell’istituto che rappresentano il presente e il futuro della nostra società: perché parlare di ciò che è successo è estremamente importante per diffondere il senso della legalità e del valore della persona e lavorare in sinergia in un’ottica di consapevolezza e prevenzione di questo terribile fenomeno. Al termine dell’incontro, noi della Sartoria Sociale Proxima, abbiamo avuto il piacere di donare a queste donne espressione di coraggio un fiore in tessuto realizzato insieme ai ragazzi della IV classe, simbolo di vicinanza e gratitudine per aver scelto di condividere il proprio vissuto affinché ciò che è stato non accada più”.