Strage di San Basilio, 25 anni dopo una messa e un sit-in

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25 anni. Questo il tempo trascorso da quando Vittoria è piombata nel baratro a causa della tristemente famosa “Strage di San Basilio” nella quale furono trucidate 5 persone. Tra loro anche due giovani completamente estranei alle lotte di mafia che pagarono con la vita la loro presenza in quel bar nel quale i killer furono inviati per uccidere, appunto, 5 persone. Tre erano effettivamente appartenenti al clan strage pianificata e organizzata dal clan di Cosa nostra Madonia-Rinzivillo, due erano solo giovani tifosi del Vittoria.

Quel pomeriggio Vittoria è cambiata e gli affari di mafia, che molti ignoravano perché tanto “si ammazzavano fra di loro” divennero i problemi di tutti.

Il pomeriggio  di ieri è iniziato con la celebrazione di una Santa messa in memoria di Turi Ottone, una delle due vittime innocenti insieme all’amico Rosario Salerno. La celebrazione si è svolta nella Basilica di San Giovanni Battista. Dopo la messa, in accordo con i familiari di Ottone e Salerno, su iniziativa di Libera, CGIL ed ANPI ed in collaborazione con altre realtà ed associazioni del territorio, si è svolto un momento esterno sempre in memoria dei due giovani. L’appuntamento si è svolto in Piazza del Popolo ed ha visto i partecipanti impegnati in un sit-in ricco di testimonianze, esperienze e segni “per fare memoria- hanno detto gli organizzatori- e rinnovare l’impegno contro le mafie e a favore di una società fondata sui valori del dialogo, della giustizia e della solidarietà”.

L’evento ha visto anche la presenza di tantissimi anche i tifosi del Vittoria calcio che hanno anche acceso un fumogeno rosso e cantato in memoria del loro amico “Turi Ottone”.

A ricordare l’anniversario anche il Comune di Vittoria con il sindaco Francesco Aiello che ha scritto: “la sera del 2 gennaio del 1999 alcuni componenti di Cosa nostra fecero irruzione, sparando all’impazzata, all’interno del bar della stazione di servizio ESSO di via Cavalieri di Vittorio Veneto sulla Vittoria Comiso. Obiettivo dei killer era il reggente del clan della stidda vittoriese, Angelo Mirabella e alcuni esponenti affiliati al clan Dominante-Carbonaro. A morire, purtroppo furono anche due vittime incolpevoli, tifosi del Vittoria Calcio. Infatti, Salerno e Ottone si trovavano casualmente all’interno del locale e vennero crivellati dai colpi d’arma da fuoco”.

“La strage di San Basilio- ha detto il sindaco che anche allora indossava la fascia tricolore- ha sconvolto l’intera comunità. In quegli anni, elementi appartenenti alla criminalità, in contrapposizione tra loro, avvilivano una città onesta e laboriosa, con gli scontri a fuoco. Quello del 1999 fu uno degli episodi più efferati. La risposta coraggiosa della popolazione, chiamata a reagire, fu immediata e massiccia, con una grande manifestazione organizzata dall’Amministrazione comunale. Quella manifestazione segnò un punto di svolta contro la criminalità organizzata. La città ha rialzato la testa, incoraggiata dalla massiccia presenza di cittadini, infondendo coraggio alla comunità. Per questo bisogna tenere vivo il ricordo di quell’episodio, nonostante siano trascorsi 25 lungi anni”.