Turismo e aeroporto di Comiso, quattro chiacchiere con Vindigni

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Il giovane vittoriese Damiano Vindigni è stato nominato, di recente, presidente Regionale del Tavolo Lavoro Giovani di FIAVET (Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo), una sigla di Confcommercio.

Abbiamo deciso quindi di incontralo per analizzare con lui il presente e il futuro del turismo in provincia di Ragusa, dove lui stesso opera come titolare di un’agenzia di viaggi a Vittoria. È davvero finito l’effetto Montalbano? E se sì cosa c’è nel futuro turistico di questa provincia?

“Il problema- dice Vindigni- è questo: nel momento in cui finisce Montalbano, e siamo già nella fase finale dell’effetto, chi è che si è veramente preparato in questa provincia in modo da poter mantenere alti i flussi turistici? Chi è rimasto con un forte indotto, secondo me, sono quelli che hanno saputo sfruttare le proprie peculiarità: Marina di Ragusa, che ha lavorato tantissimo e di conseguenza è ormai una istituzione; stessa cosa Scicli, che si è fatta conoscere come uno dei più belli borghi d’Italia; Modica si presenta da sola e vive di suo… Debbo però dire che, sebbene nessuno lo sappia ancora, Alpitur (il più grande d’Italia e fra i più primi d’Europa) ha scelto di investire in provincia di Ragusa: ha infatti messo un charter settimanale da giugno a settembre per un tour chiamato ‘Alla scoperta dei territori di Montalbano e della Sicilia Orientale’. Atterrerà quindi su Comiso. Una scelta importante, in controtendenza a quelle che sono le scelte di altri vettori che invece stanno cancellando le tratte”.

A proposito di aeroporto di Comiso, come vede i dati allarmanti diffusi nei giorni scorsi da Assaeroporti e relativi allo scalo di Comiso? L’associazione ha paragonato i dati di gennaio 2024 con quelli dello stesso periodo dell’anno prima segnalando come mentre tutti gli altri scali aeroportuali isolani sono in crescita, eccezion fatta per Trapani, Comiso ha fatto registrare un crollo del 49,6%. Nello specifico, riduzione del 52,4% per quanto concerne il numero di passeggeri delle tratte nazionali, -32%, invece, per quel che riguarda i passeggeri delle linee internazionali. 

“Credo- risponde Vindigni- che sia stato commesso un errore di scelta amministrativa per quanto riguarda i vettori. Aeroitalia era stato scelto per coprire i vuoti lasciati da Ryanair, ma così non è andata. Certo, va sottolineato che fino a quel momento la compagnia irlandese aveva dettato il brutto e cattivo tempo e devo dire più spesso il brutto dato che quando voleva monopolizzava o alzava i prezzi fino a 400 euro. Non dimentichiamoci poi che aveva inoltre messo dei blocchi alle prenotazioni se le facevi attraverso internet, ancora oggi mette il bagaglio a 50 euro… tutte cose per la quale è stata trascinata in tribunale dall’avvocato Lucarelli di Fiavet. I numeri dello scalo ibleo, di contro, parlano chiaro. Ma credo sia un problema relativo alla winter season. Sono infatti convinto che appena arriverà la summer (così chiamata perché, diversamente da quello che comunemente consideriamo estate parte già a marzo/aprile- nda-) le cose cambieranno notevolmente”.

Ma può l’aeroporto di Comiso vivere solo durante la summer?

“Non può- dichiara a Ragusah24- e non deve. Si parla sempre di ‘destagionalizzazione’ siciliana ma la fanno gli enti locali. Anche loro ne parlano tanto, ma alla fine non vedo un piano statistico turistico che serva alla progettazione invernale. A questo vanno aggiunti i voli cancellati dalle compagnie aeree, come la Wizz che ne ha cancellati circa seimila (ovviamente non parlo solo di Comiso). Prima di stipulare dei contratti, quindi, sediamoci attorno un tavolo e chiediamoci: stiamo facendo bene a prendere questi vettori che non ci danno certezze? Il turista non vuole solo la bella spiaggia. Ciò che fa il turismo sono i servizi. E, tornando al discorso di prima, finito Montalbano li abbiamo creati? Alcuni comuni sì e altri no”.

Facendo un’analisi più ampia, Vidngini dichiara: “tendenzialmente il turismo in provincia di Ragusa sta crescendo e soprattutto negli ultimi 10 anni ha avuto una crescita molto importante sia di nomea che di brand, che di numeri. Di contro, ogni volta si fa un passo avanti e mezzo passo indietro sulle scelte che si fanno. Ecco perché invito le amministrazioni a collaborare e muoversi insieme, magari anche chiedendo il supporto di chi, come noi, opera in questo settore e lo conosce. Non ci può essere turismo se non c’è collaborazione istituzionale e non ci può essere collaborazione istituzionale se non c’è l’investimento del privato. A volte, nel turismo, non servono finanziamenti corposi e spesso sono sufficienti investimenti a costo zero. Servono però idee che vanno sapute applicare al momento giusto e con la volontà giusta”.

Veniamo al suo incarico. Qual è oggi il ruolo delle agenzie di viaggi, nell’era di internet?

“In realtà, contrariamente a quanto si pensi- dichiara- c’è stato un ritorno alle agenzie di viaggi di un +43% dopo la Pandemia. Questo vuol dire che la gente sta iniziando a capire l’importanza del servizio intermediario, che dà una mano anche a ricevere passeggeri in totale in sicurezza e certezza. Anche perché non tutte le strutture locali sono on line e, ovviamente, evitiamo ogni tipo di truffa. I passeggeri, a loro volta, sono tutelati durante ogni step del loro viaggio”.

Nella foto Damiano Vindigni (a destra) con il presidente FIAVET, Giuseppe Ciminnisi