Stop serate universitarie Ibla, Fdi e GN “inadeguata a studenti”

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Le consuete serate universitarie, svolte ogni mercoledì sera a Ragusa Ibla, verranno interrotte a seguito di segnalazioni da parte dei residenti.
A renderlo noto Simone Diquattro (vicecoordinatore di FDI Ragusa) e Andrea Manenti (presidente di GN Ragusa) che aggiungono:  “è ragionevole che i residenti possano essere disturbati dal frastuono tipico di una festa in un giorno lavorativo quale il mercoledì e difatti nessuno può biasimarli. Il problema, e lo ripetiamo da anni oramai, sta a monte. La scelta di ubicare i corsi di laurea a Ragusa Ibla è stata senza alcun dubbio funesta. Ragusa Ibla è uno spettacolare borgo culturale-turistico caratterizzato da una viabilità particolare, da strade strette e anguste, locali commerciali piccoli ed insediati vicino le case dei residenti. Questo mix, che definiremmo “letale” nell’ottica di una cittadella universitaria, fa sì che gli studenti non riescano ad usufruire di servizi basilari, indirizzando quindi le loro scelte verso altre città” 
 “Il problema più grande è continuare nel solco delle scelte sbagliate commesse più di vent’anni fa. Piuttosto che pensare a luoghi alternativi, magari ubicati nella parte superiore della città così da rivitalizzarla, si va avanti “inchiodando” gli studenti a Ibla. Perchè non tentare, in via sperimentale, lo spostamento a Ragusa superiore anche di uno solo fra i corsi di laurea attualmente presenti a Ibla?”
“Siamo convinti- concludono- che Ragusa Ibla sia un’importante parte della nostra città che deve essere valorizzata, tutelata e vissuta ma che non può e non potrà mai essere, a queste condizioni, sede di un polo universitario che ambisce al successo. Se vogliamo trattenere i nostri studenti (che hanno il sacrosanto diritto di disporre di servizi base quali cinema, locali per momenti di svago, negozi e quant’altro) l’amministrazione comunale ha il compito di riflettere seriamente se perpetrare le scelte sbagliate compiute più di vent’anni fa oppure assumere delle decisioni dirompenti”.