Ragusa ancora sconfitto, adesso si deve “svoltare”

0

Nel giorno in cui l’Italia si sceglie un governo che punti a ridare dignità al lavoro, a salvare quelli che ci sono ed a crearne di nuovi, il ‘Celeste’ di Messina produce un paio di disoccupati? Perchè sul campo del Città di Messina questo Ragusa doveva far punti. Invece è arrivata un’altra sconfitta di questo disastroso giorno di ritorno. un’altra battuta d’arresto di una squadra che non sa più vincere, che sbatte contro ogni muro, che fa gol con il contagocce, che ne prende almeno uno a partita. e dire che in settimana i giocatori si erano stretti attorno al loro tecnico ed al loro ds. C’erano tutti i presupposti perchè il duo Cassarà-Anastasi continuasse a lavorare dalle parti di questa provincia. Invece no. Peccato davvero. Ed è davvero difficile cercare di capire che cosa sia successo a questo squadra che nel giorno di andata autorizzava a pensare in grande. Poi, il Ragusa, è diventata una stazione della metro di Milano all’ora di punta: un ‘vai e vieni’ di gente sconnesso ed ingiustificato. Il giocattolo s’è rotto, lo ha certificato quest’altra sconfitta. E adesso -se  il presidente Rimmaudo non l’hagià fatto- è il momento di salutare e ringraziare il tecnico ed il ds, ripartire con un entusiasmo che oggi il Ragusa non ha più. Anche a Messina la squadra c’ha provato; prima D’Alì sullo 0-0 e, a sette minuti dalla fine Nassi, la squadra di Anastasi ha avuto l’occasione di fare gol, di rimettere in sesto la partita e la panchina del tecnico. Niente da fare. Il gol e questo Ragusa sembrano entità contrapposte, lontane, inconciliabili. E adesso la classifica dice che la zona play out è la ‘nuova casa’ di una squadra che, due mesi fa, pensava ad altro. E la colpa qualcuno ce l’ha. Non certo il presidente Rimmaudo. Se l’ha fatto il Papa, vuol dire che l’istituto delle dimissioni non è un’eresia. Ci pensino Anastasi, il tecnico, e Cassarà, il ds…