È proprio vero che il Comune di Ragusa “cade a pezzi”

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Il Comune di Ragusa cade a pezzi! In questi giorniin via Mario Rapisardi due transenne segnalavano il pericolo per auto e passanti. Chiaro il segno di polvere e calcinacci lasciato a terra da alcuni conci di materiale calcareo (spostati e messi da parte su un davanzale) che, probabilmente a causa dei ferri arrugginiti, si sono staccati da un cornicione del primo piano e sono precipitati in strada.

Il fatto accaduto appare calzante per una descrizione metaforica del momento di pericolosa e prolungata crisi attraversato da Palazzo dell’Aquila, simbolo dell’intero comune ibleo.L’approvazione del consuntivo di bilancio, già in preparazione nei diversi uffici competenti ed in breve tempo al vaglio delle commissioni, rappresenterà l’ultimo atto del consiglio comunale e renderà un quadro chiaro delle reali condizioni di salute dell’Ente.

Sicuramente la fase di stallo amministrativo, sebbene tamponata dall’intensa attività del Commissario straordinario, non ha che fatto che acuire la difficile situazione. Moltissime le questioni irrisolte con le quali dovrà fare i conti il prossimo primo cittadinoIl probabile sforamento del patto di stabilità; la questione idrica, che dalla fase di emergenza dovrà prestopassare ad un’azione programmatica densa di provvedimenti scomodi ed a lungo termine; la chiusura del passaggio a livello di Via Paestum, sebbene ulteriormente prorogata, rappresenterà uno scoglio difficile da appianare; i milioni di euro di canoni non riscossi, dei quali la Corte dei conti siciliana chiede chiarimenti, dovranno obbligatoriamente iniziare a rientrare nelle casse comunali e ciò significa impegnare la prossima Giunta in una ricognizione di arretrati giusta ma certamente impopolare. Gli indigenti che, nonostante i provvedimenti commissariali, quotidianamente si recano in Municipio presentando forti lamentele e richieste di sussidi a vario titolo. Ed ancora il ricorso al Tar relativamente al piano particolareggiato del centro storico, senza dimenticare il continuo malessere che serpeggia tra gli stessi dipendenti per i mancati versamenti relativi al salario accessorio, e la grandissima collezione di atti ingiuntivi che continua a crescere.

Un quadro amministrativo problematico che esigerebbe l’impegno e la sinergia di tutte le parti politiche. La città assiste invece, mai come in questi mesi, a divisioni profonde all’interno degli stessi partiti che non fanno altro che indebolire, agli occhi dei cittadini, l’immagine dei candidati alle prossime amministrative di giugno.