Casa protetta per anziani: deliberato il cambio di destinazione d’uso

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La casa protetta per anziani di via Berlinguer, finanziata sedici anni fa dalla Regione non aprirà i battenti. Nonostante un primo lotto funzionale sia stato collaudato nel marzo dell’anno scorso grazie ad interventi economici aggiuntivi del Comune per un importo totale di oltre 1,5 milioni di euro. Il motivo? In Comune spiegano che l’idea era quella di affidare la gestione della struttura a soggetti del settore sociale. Tuttavia, ad oggi, nessuno si sarebbe fatto avanti. E così si è optato per il cambio di destinazione d’uso, da casa per anziani a sede del Comando della Polizia municipale. La decisione è stata presa dal Commissario, Margherita Rizza, nei giorni scorsi, sulla base di due relazioni. Una del dirigente del settore Gestione infrastrutture, Michele Scarpulla, di fine maggio, ed un’altra, del mese di febbraio, del comandante della Polizia municipale, Giuseppe Puglisi. Se nella prima si suggerisce il cambio di destinazione d’uso per i motivi appena citati, nell’altra emerge come le condizioni dell’attuale Comando di via Spadola siano inadeguate e, in qualche caso, non rispettose delle norme. Il due febbraio di quest’anno, il neo comandante della Vigili Urbani aveva inviato una relazione al Commissario, all’ingegnere Michele Scarpulla e al segretario generale Benedetto Buscema. Il comandante Puglisi rilevava che “l’attuale allocazione della sede risulta inadeguata non solo rispetto al numero complessivo delle unità assegnate al Settore IX, pari a 72, ma anche con riguardo alle modalità di svolgimento degli atti e relativi procedimenti amministrativi, giudiziari e di pubblica sicurezza”. Ed in particolare, dalla relazione si evince che “l’attuale sede non solo non permette – in modo integrale – di poter ottemperare a quanto previsto dal Testo coordinato, decreto legislativo 106/2009, e dalla normativa in materia di privacy, ma anche alle recenti disposizione, legislative e regolamentari, vigenti nella materia in esame”. Un esempio concreto: “Basta far riferimento – scrive Puglisi – all’attuale allocazione dell’apparecchiatura relativa alla videosorveglianza e zona a traffico limitato che è stata installata nella stessa stanza in cui si trova l’addetto alla sala operativa del Comando. Tale status si pone in violazione non solo con il regolamento comunale vigente in materia, ma anche con una specifica circolare del Ministero degli Interni”, Ed inoltre “gli attuali locali non permettono di rispettare quanto previsto dal decreto legislativo 196/2003 in materia di trattamenti dati proprio a causa della carenza di stanze”.