A Comiso il 1° Meeting Nazionale sulla Sanità aerea

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È iniziato stamane presso la sala congressi dell’aeroporto “V. Magliocco” di Comiso il “I Meeting Nazionale sulla Sanità Iblea e la Prevenzione”, promosso dal Ministero della Salute – Ufficio di Sanità Aerea USMAF di Catania e dall’ENAC, l’Ente nazionale di Aviazione Civile – Direzione aeroportuale di Catania.

Il Presidente della Soaco Rosario Dibennardo ha ringraziato gli organizzatori per aver scelto Comiso e anche il moderatore della prima sessione dei lavori, Il dott. Giovanni Leonardi, ex vice capo di gabinetto del Ministero, si è detto “particolarmente felice” per la scelta della sede: “Questo aeroporto – ha detto – potrebbe avere delle grandissime potenzialità: spero che non sia l’ennesima falsa partenza e prego l’Enac, la Soaco e le autorità locali affinché lo proteggano e ne promuovano la crescita”.

È lo stesso auspicio espresso dall’On. Vanessa Ferreri, deputato regionale del M5S, e dall’On. Giuseppe Digiacomo, deputato Pd e presidente della Commissione Sanità all’Ars: “Ringrazio gli ospiti autorevoli – ha detto – che accogliamo in questa struttura nuova di zecca, a cui sono rivolte le attenzioni e le speranze di questo territorio, affinché vi trovi le sue occasioni di rilancio. Ricordiamo che qui anni fasono arrivati 7 mila profughi con la missione Arcobaleno: il sistema sanitario interno ed esterno all’aeroporto allora funzionò. Questo dimostra la funzione strategica di Comiso anche in materia di Protezione civile. Adesso il nostro obiettivo è quello di puntare sul turismo e di fare di questa zona una delle mete più ambite a livello europeo”.

La Dott.ssa Loredana Vellucci, Direttore Ufficio III Direzione Generale Prevenzione del Ministero della Salute, è intervenuta con due relazioni sui temi “Turismo sostenibile e Sicurezza sanitaria: ruolo del Ministero della Salute” e “Il Regolamento Sanitario Internazionale: applicazione in ambito aeroportuale”.
È emerso come il turismo vada emergendo come attività economica di rilievo, ma anche come fenomeno sociale, data la quantità di persone che viaggiano per i motivi più svariati: “Il turismo internazionale – ha spiegato la dott.ssa Vellucci – è un fenomeno che in realtà non ha conosciuto soste nell’ultimo ventennio e le stime dimostrano che nel 2030 quasi 2 miliardi di persone all’anno avranno almeno un’occasione di viaggiare fuori dal proprio Paese. Anche per questo va emergendo un orientamento turistico caratterizzato da sostenibilità e responsabilità: dal rispetto, cioè, per la qualità del patrimonio di cui si fruisce, per il territorio e anche per le diversità culturali: tra le sfide c’è quella della partecipazione attiva delle popolazioni locali, la condivisione dei benefici socio-economici, la riduzione degli impatti negativi sull’ambiente.
Tra i comportamenti rilevanti del turismo sostenibile e responsabile ci sono quelli che riguardano la salute. Un turista responsabile attento alla salute deve mettere in atto comportamenti appropriati a preservare sia la propria salute sia quella delle popolazioni che lo ospitano. Tra le malattie che più frequentemente richiedono una consulenza medica ci sono ancora la malaria, le epatiti, le affezioni dermatologiche, le malattie a trasmissione sessuale. In questi casi intervengono gli Uffici di sanità marittima e aerea, che hanno il compito di controllare e anche di informare e dare consigli appropriati (comportamentali, farmacologici, vaccinali). Il Ministero ha una rete di informazione e sorveglianza delle malatfie infettive, che segnalano i casi di rischio: un’informazione rapida ed efficiente è il pilastro su cui si fondano le attività di prevenzione”.
La dott.ssa Vellucci si è concentrata poi sul Regolamento Sanitario Internazionale: “L’emergenza e la riemergenza delle malattie infettive sono fenomeni inevitabili, per cui è necessario adottare codici di comportamenti comuni che possano proteggerci da rischi seri. Gli Stati che aderiscono all’Organizazzione mondiale della Sanità accettano l’applicazione del Regolamento: quello attuale ha visto la luce del 2005 dopo una lunga concertazione ed è entrato in vigore nel 2007. I pilastri sono il contenimento dei rischi noti, ma anche la capacità di rispondere all’inatteso e quindi il miglioramento della preparazione. Gli Stati possono chiedere misure di controllo all’arrivo e alla partenza, ma ogni punto di ingresso deve avere requisiti essenziali: accesso a servizi medici adeguati, personale formato, sicurezza dell’ambiente. Per le situazioni di emergenza, come il rischio di epidemia, è previsto che qualsiasi caso di malattia deve essere reso noto alle autorità del Paese di ingresso con il dovuto anticipo. Anche gli aerei che giungono da Paesi esteri devono presentare dichiarazioni con le informazioni richieste dalle autorità sanitarie. In Italia, in accordo con l’Enac, è stata recentemente diffusa una circolare con cui il Ministero della Salute aggiorna l’elenco degli scali agibili per voli di provenienza estera”.

La dott.ssa Rosa Maria Russo, dirigente medico della Sanità aerea di Napoli Capodichino, ha esposto esempi di cooperazione nell’ambito della Profilassi Internazionale tra Croce Rossa, 118, Asp, Aziende Ospedaliere: “I nostri presidi sono presenti 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno. Tra tutte queste realtà abbiamo stretto protocolli per definire compiti, sinergie, modelli di intervento. L’accordo tra USMAF e SSA prevede percorsi consolidati, anche quando i medici non sono fisicamente presenti in aeroporti, poiché non in orario di servizio. I rapporti coi presidi ospedalieri sono stati rafforzati con corsi di formazione e scambi di informazioni in loco. Speriamo che la nostra esperienza possa rappresentare un punto di riferimento sul territorio nazionale e in particolare nel Sud Italia”.

Il meeting prosegue nel pomeriggio con approfondimenti sugli aspetti sanitari degli alimenti e dei farmaci al seguito dei passeggeri, sulle malattie infettive altamente contagiose e sul trattamento dei viaggiatori disabili.