Guasto agli impianti idrici: torna l’emergenza acqua?

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Nella nottata di martedì, un guasto ha reso inutilizzabile, almeno per il momento, il generatore di biossido di azoto, installato nel mese di maggio per filtrare le acque della sorgente Misericordia e dei pozzi B e B1. Il guasto si è verificato intorno alle tre. Il Comune ha quindi dirottato l’acqua della sorgente Misericordia, quella che poteva risultate maggiormente a rischio inquinamento, nel torrente Ciaramite. Le acque dei pozzi B e B1, invece, vengo utilizzate per l’immissione in rete, ma sono stati fatti dei prelievi. Questa mattina si conosceranno i risultati. Se, come si presume sarà dal momento che ormai da mesi il Ciaramite non è più inquinato, le analisi saranno buone l’acqua potrà essere utilizzata. In caso contrario si prospetta una settimana circa di emergenza idrica. Per riparare il generatore, infatti, ci vorranno sette giorni. Sull’emergenza idrica e sulla gestione della fase post emergenza, aveva relazionato in consiglio comunale l’assessore all’Ambiente, Claudio Conti, il quale aveva spiegato come si voglia intervenire: da un lato riducendo le perdite nelle condutture, che si aggirano intorno al 50 per cento, e dall’altro eliminando le cause di inquinamento. Ieri, intanto, dinanzi ai giudici del Tribunale delle Acque, a Roma, si è tenuta l’udienza in merito alla richiesta di sei titolari di altrettante aziende agricole delle contrade Torrazze e Canalicci, nelle aree di ricarica delle sorgenti Oro Scribano e Misericordia, di sospendere  le ordinanze del Commissario straordinario del 26 marzo scorso con le quali si vieta lo “spandimento degli effluenti di allevamento”. Il legale del Comune ha presentato un’ulteriore relazione dell’Arpa del mese di luglio. Il Tribunale ha fissato una nuova udienza il 13 novembre.