Bufera sul Bilancio, l’opposizione si rivolge alla Corte dei Conti

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Si rivolgeranno alla Corte dei Conti, i consiglieri di opposizione a Ragusa Mario Chiavola, Angelo La Porta, Peppe Lo Destro e Elisa Marino su presunte irregolarità contabili che sarebbero state compiute dall’amministrazione liquidando somme da capitoli del bilancio non preventivamente impegnati . “A settembre – si legge nel documento a firma dei consiglieri di minoranza – l’Amministrazione Piccitto ha liquidato il lavoro straordinario reso in occasione delle consultazioni amministrative di giugno per oltre 190 mila euro, prelevati da capitoli diversi da quelli impegnati all’atto dell’autorizzazione. Per di più – si continua a leggere nel documento di denuncia –  trattandosi di capitoli non inseriti nel bilancio deliberato nell’esercizio 2012, non sono impegnabili né tantomeno liquidabili nell’esercizio provvisorio essendo lo stanziamento pari a zero”. L’opposizione fa appello agli articoli del Tuel, ossia il testo unico degli enti locali,  e ricorda che si tratta di “capitoli il cui stanziamento dovrà essere ancora indicato nel bilancio di previsione 2013 che non è stato portato in consiglio comunale”. A poche ore di distanza da quest’attacco, è immediata la replica dell’amministrazione nella persona dell’assessore al bilancio Stefano Martorana che parla, senza mezzi termini di  “opposizione delle pulci”, definendo ridicole le accuse di illegittimità mosse. “Di fronte alle oggettive difficoltà di chi nella nostra città non riesce più a portare a casa neanche uno stipendio – sostiene Martorana –  questa opposizione non può che tirare fuori numeri e articoli in modo confuso, priva di un’idea di città, senza una leadership chiara, affondata sotto i colpi dell’elettorato. Forse sarebbe opportuno cominciare a leggere un po’ meno il Tuel e un po’ di più la realtà”. Il botta e risposta è proseguito con i quattro consiglieri che hanno chiarito il ruolo dell’opposizione teso anche a spulciare i documenti dell’amministrazione e hanno tagliato corto sulla vicenda, demandando la questione agli enti e gli organismi preposti al controllo della pubblica Amministrazione. Intanto, c’è la possibilità che l’Amministrazione, per far fronte a debiti pregressi, debba necessariamente aumentare le tasse.