Il piano di spesa per Ibla passa in Consiglio comunale

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Dopo l’ennesima maratona a Palazzo dell’Aquila il consiglio comunale approva a maggioranza il Piano di spesa per l’anno 2013 relativo alla legge su Ibla. Un atto che movimenta nel suo complesso 4,5 milioni di euro provenienti dalla Regione. Frastagliati da lunghissime pause, i lavori in aula, convocati per le 10 di lunedì mattina, sono andati avanti a singhiozzo fino alla mezzanotte e mezza. Scatta quindi per l’ennesima volta il secondo gettone di presenza per i consiglieri, un costo aggiuntivo per le casse comunali che probabilmente si sarebbe potuto evitare.  Tra gli interventi di maggiore rilievo previsti dalla Giunta Piccitto 222mila euro destinati a manifestazioni di carattere nazionale ed internazionale di interesse culturale e ricreativo, 300mila euro per il completamento di Palazzo della Cancelleria, 150mila euro per il ripristino dei locali dell’ex biblioteca di via Matteotti. Nessuna somma invece per il progetto del Teatro della Concordia. Il destino di questo progetto è stato l’argomento principe di tutti gli attacchi dell’opposizione arrivati nel corso della discussione generale. Toni che con l’andare delle ore, affrontando gli emendamenti in tema, sono divenuti più concilianti. “Noi sosteniamo l’idea del Teatro Concordia – ha sostenuto Sonia Migliore, UdC – frutto di tanti anni di lavoro e sul quale già tante somme sono state impegnate e spese e sul quale pende un finanziamento statale di 1,4 milioni di euro. Siamo aperti all’idea di rivedere il progetto ma non abbandoneremo di certo l’intento”. “Anche il movimento Cinque stelle sostiene che avere finalmente un teatro sia necessario per la città – replica il consigliere Filippo Spadola – ma non crediamo sia utile supportare ciecamente una idea che, dopo 17 anni di burocrazia alle spalle, prevede costi che arrivano intorno ai 7,5 milioni di euro. Chiediamo anzi all’amministrazione che l’intero progetto sia verificato e rivisto. Qualora questo immobile risultasse di pregio solamente per la facciata Liberty, e quindi l’interno non adeguato ad accogliere il teatro della città, non avremmo paura di prendere decisioni importanti”. Nel corso della discussione dell’emendamento numero 12, presentato dal presidente Giovanni Iacono e passato all’unanimità, è stata ipotizzata l’idea di prendere in considerazione nell’immediato il teatro della Curia vescovile, sala dalla capienza di 350 posti. “Riadattare strutture esistenti ad uso culturale e teatrale – ha spiegato Iacono – potrebbe essere una soluzione atta a movimentare la vita culturale iblea nonché del centro storico. L’ipotesi avanzata non esclude altri interventi ma questa è una proposta già operativa”. Altra proposta condivisa dall’intero consesso quella di incrementare il punto 3 del Piano, ovvero la parte relativa l’incentivazione delle attività economiche in centro storico. L’emendamento, primo firmatario Maurizio Tumino del PdL, rimodulato da un sub emendamento condiviso dalla maggioranza, consente di finanziare queste iniziative attraverso circa 500mila euro, ai quali si sommano i 300mila residui degli anni precedenti. “Una somma di tutto rispetto – ha sottolineato Maurizio Stevanato dei Cinque stelle – che rappresenta una risposta alle esigenze di quei cittadini che, nonostante la forte crisi economica, scommettono ancora sul centro storico”. Negativo il voto espresso da parte delle opposizioni all’intero Piano di spesa. “Apprezziamo la disponibilità dell’assessore Dimartino che strenuamente ha difeso l’atto rimanendo in aula per tutte queste ore – sottolinea Giorgio Massari del Pd – certamente pesa dal punto di vista politico l’assenza  del sindaco. Quello discusso oggi rappresenta un passo strategico importante per l’amministrazione e meriterebbe maggiore considerazione da parte del primo cittadino. Un atto che comunque non condividiamo – conclude – pur apprezzando alcuni elementi positivi inclusi nello stesso”. “Esprimo un voto contrario – afferma Giorgio Mirabella di Idee per Ragusa – perchè  non   condivido nè la forma nè i contenuti di questo Piano di spesa. Abbiamo come consiglieri di opposizione tentato di apportare il nostro contributo producendo circa 30 emendamenti, molti dei quali, come in occasione dell’aumento Imu e dell’istituzione della Tares, bocciati”. “Temo che stasera si sia visto l’epilogo di questa legge – conclude Mario Chiavola di Megafono – che rischia di venire definitivamente tagliata per colpa di gravi errori politici di questa amministrazione, dai soldi stanziati alla manifestazione Ibla Buskers alla decurtazione di 500mila euro architettata in collaborazione con il capogruppo regionale Cinque stelle, Giancarlo Cancelleri. L’anno prossimo sarà ancora più difficile difendere all’Ars un finanziamento che da anni gli esponenti di altri territori siciliani cercano in ogni modo di seppellire”.