Operazione “Biberon”: nove arresti per spaccio a minorenni

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Professionisti dello spaccio che veniva condotto in modo strutturato e con una tecnica collaudata. Così sono state definite le nove persone, tra algerini e tunisini, destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Quattro sono stati arrestati stanotte, gli altri sono ricercati sul territorio nazionale e all’estero. Si tratta di criminalità itinerante. I carabinieri del nucleo investigativo, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Ragusa, hanno azzerato l’organizzazione di nordafricani che aveva nella piazza di Santa Croce, nel piazzale antistante un bar lungo la Santa Croce – Scoglitti, la propria base di spaccio. Le dosi venivano lasciate in zona, tra gli intercapedini di immobili e in aperta campagna e poi quando giungevano i clienti, con cui spesso avevano appuntamenti telefonici, prima prendevano un caffè insieme, e nel frattempo altri componenti dell’organizzazione recuperavano le dosi di hashish e marijuana. Il periodo monitorato va dal maggio all’agosto dello scorso anno. Tutto è stato documentato da un circuito di telecamere a circuito chiuso appositamente installato in zona dai militari, che hanno ricostruito il modus operandi e anche il parterre dei clienti, tutti segnalati in Prefettura quali assuntori di stupefacenti. Ciò che è saltato subito all’occhio degli investigatori, è la vasta platea di minorenni che si riforniva da loro e che rappresenta un’aggravante nei capi d’accusa di cui dovranno rispondere gli arrestati, tra cui c’era un algerino, ritenuto il perno principale del sodalizio criminale. Addirittura, tra i clienti abituali anche assuntori che giungevano da Niscemi e Caltagirone. Tra i casi che hanno destato maggior scalpore, l’episodio in cui due giovani genitori si sono recati dallo spacciatore con in auto anche la figlioletta di pochi anni, e in un altro caso, l’acquisto effettuato da un minore che era in compagnia del fratellino. Dall’attività di indagine condotta, i militari hanno rendicontato una vendita giornaliera di poco più di quaranta dosi, il 30% delle quali cedute a minori. Settimanalmente, l’organizzazione era nelle condizioni di racimolare diverse migliaia di euro. Nel corso dei controlli effettuati sono state sequestrate centinaia di grammi di hashish, il cui approvvigionamento avveniva a Palermo.