I consiglieri modicani si rimettono il gettone. Ma è caos in aula

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Il Consiglio comunale torna a prendere in esame il punto relativo ai gettoni di presenza dei propri componenti e in aula torna il caos. Il consigliere comunale di Sel Vito D’Antona ha infatti posto innanzitutto una condizione pregiudiziale che ha generato oltre un’ora e mezza di confusione, a proposito del fatto che la seduta è stata convocata con urgenza solo nella giornata di mercoledì: “Ma questi atti, oltre che le interrogazioni – ha fatto notare D’Antona – li conosciamo da settimane”. Dopo una lunga sospensione, che ha visto svolgersi sia una conferenza dei capigruppo sia una riunione di maggioranza, il presidente Roberto Garaffa ha chiarito: “Per prassi i Consigli si sono sempre convocati così, in ogni caso faccio notare che, oltre al punto riguardante le indennità e i gettoni di presenza, ci sono le interrogazioni che attendono di essere discusse”. Il segretario generale Carolina Ferro ha precisato tuttavia che in questi casi andrebbero esplicitati i motivi dell’urgenza. E Garaffa questi motivi li ha spiegati: “Su questo punto era passato troppo tempo, ci sono termini di legge da rispettare, ho ritenuto che fosse divenuto urgente discuterne”. “Motivazioni insussistenti – ha replicato D’Antona -. Non ci sono termini per cui si debba decidere ora”. Ma anche dalla maggioranza e precisamente dal consigliere Andrea Caruso sono arrivate insistenti richieste di chiarimenti. Messa ai voti l’opportunità di rinviare il consiglio, bocciando i motivi dell’urgenza, i contrari sono stati comunque più dei favorevoli.

La seduta dunque è andata avanti. Ma è stato nuovamente D’Antona a far “saltare” il percorso della delibera sui gettoni di presenza, con la presentazione di un emendamento per il quale è stato necessario chiedere il parere degli uffici, dunque sospendere nuovamente la seduta, che al successivo appello è andata deserta per mancanza del numero legale. “L’amministrazione non ha fatto bene i conti – ha spiegato D’Antona – con le previsioni normative nazionali che impongono una riduzione del 10% rispetto al passato (da delibera il gettone di presenza è previsto nella misura di 50,41 euro a seduta per ogni consigliere, ndr). Inoltre la mia proposta è di un’ulteriore riduzione del 30%, per tutti coloro che non vogliono rinunciarvi come il sottoscritto. Infine ribadisco la proposta di non corrispondere alcun gettone finché la proposta del Piano di riequilbrio non sarà approvata dal Ministero e dalla Corte dei Conti”. Tornati i consiglieri in aula al secondo appello, la proposta di D’Antona, col parere negativo del responsabile dell’ufficio finanziario è stata tuttavia bocciata e la delibera è passata cone 13 voti favorevoli.

 

[Fonte: La Sicilia]