“Urbanistica in rosa”. Premio per l’architetto modicano Raissa Pluchino

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“Elementi di costruzione scientifica per la redazione del Piano di Protezione Civile di Scicli”: è questo il titolo della tesi di laurea con cui l’architetto modicano Raissa Pluchino, neolaureata all’Università di Palermo, ha ottenuto una menzione speciale al concorso nazionale “Urbanistica in rosa – Premio Ilaria Rambaldi”. Il premio, alla sua seconda edizione, è intitolato alla giovane studentessa di ingegneria laureanda in Urbanistica, che ha perso la vita nel crollo del palazzo di Via Campo di Fossa a L’Aquila nel terremoto del 6 aprile 2009. E quest’anno hanno partecipato migliaia di ragazzi italiani e stranieri, i cui progetti più meritevoli sono stati premiati ieri all’auditorium Paone della Bper di Lanciano e resteranno esposti all’Atelier del Laboratorio Urbanistico per la ricostruzione dell’Aquila. Tra questi c’è appunto quello della Pluchino, che ha redatto il proprio lavoro partendo dal presupposto che “una qualsivoglia città che si trovi di fronte alla questione di ripensare il proprio assetto urbano non può fare a meno di interrogarsi sul tema della sicurezza rispetto ai rischi naturali e antropici cui è sottoposta, e, in particolare, sul rischio sismico”. “La mitigazione del rischio sismico in un centro storico come Scicli – spiega la Puchino -, richiede la pianificazione di operazioni complesse e costose: recupero e messa in sicurezza del patrimonio edilizio, ristrutturazioni urbanistiche di parti di città, piani di razionalizzazione del traffico urbano e creazione di security line. Significa anche la salvaguardia di un patrimonio che rappresenta un ‘capolavoro del genio creativo dell’uomo’, dotato di ‘valore universale eccezionale’ e per questo inserito nella World Heritage List”. La tesi dell’architetto RaissaPluchino individua i rischi naturali che incombono sul territorio, nonché i beni esposti al rischio sismico, propone degli interventi per la riduzione della vulnerabilità del patrimonio architettonico e risponde all’emergenza sismica, attraverso il censimento degli edifici sensibili, tattici e strategici, la costruzione di una security line urbana da inserire all’interno di una security line territoriale che metterà in collegamento le aree di attesa e di accoglienza tra loro e con le aree di ammassamento dei mezzi di soccorso. L’auspicio che il Comune di Scicli e la Protezione Civile, che hanno fornito il loro contributo per i lavori della tesi, sappiano valorizzare anche in loco lo studio e l’elaborato della giovane architetto mettendolo a disposizione della città.