Contro le aste: “Nessuno, se non il proprietario, entri in quelle case”

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“Nessuno, che non sia il proprietario, entrerà in quella casa”. Gli annunci-slogan del leader dei Forconi Mariano Ferro guidano l’avanzata del Comitato contro le aste giudiziarie, che ieri mattina ha fatto un doppio presidio a Modica e uno, in particolare, per seguire una vendita che alla fine ha ricevuto un’offerta. L’immobile per cui è stata bandita l’asta è la villa di un noto imprenditore, Franco Rodolfo Manni, che nella sua battaglia ha chiesto il supporto del comitato. Dall’originario valore, stimato in circa 800 mila euro, quello della vendita è sceso fino a poco più di 200 mila, cifra che ha evidentemente solleticato l’appetito di un acquirente.

Da qui, l’azione eclatante del Comitato, di cui alcuni rappresentanti ieri mattina si sono piazzati davanti alla sede del professionista delegato: non molti, per la verità, dato che molti in questi casi hanno il timore di rischiare una denuncia per turbativa d’asta. Al fianco di Manni c’era però proprio Mariano Ferro, che da Modica ha rilanciato la sua battaglia a livello regionale e nazionale, peraltro in un giorno particolarmente significativo per il fronte di questa battaglia, ovvero quello dell’anniversario della morte di Giovanni Guarascio: “Quando diciamo che nessuno metterà le mani su quella casa facciamo sul serio” ha detto Ferro. “Dato che sono certo che il Prefetto di Ragusa conosca già perfettamente la questione e abbia già scritto a Roma sulla situazione in provincia, voglio andare a Palermo, a parlare col capo dei Prefetti siciliani. Dato che ci è sempre stato detto di discutere e di provare a risolvere le questioni di questo tipo in modo civile e democratico, vogliamo verificare quali margini ci sono prima di ricorrere ad azioni davvero eclatanti. Abbiamo parlato con il sottosegretario alla Presidenza <strong>Graziano Delrio, abbiamo parlato anche con il premier Matteo Renzi quando è venuto a Siracusa: ci aveva detto di aver compreso e di essere d’accordo sulla necessità di risolvere il problema, ma la legge non viene modificata. Ci rendiamo conto che in questo momento di campagna elettorale è difficile dare seguito ad una vertenza come questa, ma si tratta di un codice rosso: è come quando c’è un terremoto e prima si deve pensare a coloro che sono rimasti sotto le macerie. Così noi dobbiamo pensare prima a quelli che sono sotto esecuzioni, perché per loro è il momento culmine della crisi. Se non succede nulla saremo costretti ad alzare il tiro e lo faremo entro giugno”.

Il secondo presidio del Comitato, in questo caso più partecipato, ieri mattina è stato invece a Frigintini, in contrada Bussello, dove è stata messa all’asta un’unità produttiva aziendale di proprietà della famiglia Iacono di Pedalino: “Già la scorsa settimana” spiega Marcello Guastella del Comitato “abbiamo impedito l’estromissione dalla loro casa di abitazione. Ieri pare che per fortuna non siano arrivate buste. Ma un’unità del valore di 130 mila euro è arrivata in vendita per 8.600 euro. In tutti i casi, questo come altri, chiunque acquisti sappia che questa è una lotta che noi non possiamo non vincere: saremo in quegli immobili e ci batteremo con tutte le nostre forze affinché non vengano espropriati”.

[Fonte: La Sicilia]