Elezioni Europee 2014: ai ragusani piace Matteo, quello della Lega

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Immagine di repertorio tratta dal web

In realtà, ci aveva già pensato Berlusconi, nel 2006: a far incontrare, parlare e alleare Raffaele Lombardo del Movimento per l’Autonomia e la Lega Nord di Bossi, Calderoli e Maroni.
In realtà, da allora sono passati circa nove anni: in politica, in quella italiana soprattutto, un’era geologica.

E allora come si spiega che la “nuova” Lega di Matteo Salvini abbia così tanti estimatori anche sull’Isola? Non sono grandi numeri, intendiamoci. Ma sono cifre che dicono di una simpatia, che fino a qualche tempo fa sarebbe stata inimmaginabile.
Eccole: in Sicilia 14.648 persone hanno votato per la Lega, e ben 10 mila per Matteo Salvini. E nella provincia di Ragusa: 132 voti a Vittoria, 179 a Modica e 248 (pari all’1%) a Ragusa. Per non parlare di Maletto, piccolo paese alle falde dell’Etna, dove – in netta controtendenza con lo sfondamento del partito di Renzi – la Lega è diventata il primo partito con il 32,6 per cento, staccando nettamente sia Forza Italia (26,4%) sia il Pd (23,3%) dell’altro Matteo, il premier.

“In Sicilia ho preso gli stessi voti che ho preso a Milano” dice oggi il Matteo leghista a Repubblica.it. “In poche ore ho ricevuto una ventina di inviti da parte da città siciliane e penso proprio che a giugno tornerò lì dove sono stato solo due o tre volte”.
E l’antipatia verso il Sud? E l’insofferenza verso i siciliani? “Anche quando dicevamo “Roma ladrona” non l’avevamo con i romani ma con la classe politica. I siciliani sono brava gente ma Crocetta e gli altri sono un disastro. Certo noi abbiamo aggiornato il nostro programma e il nostro impegno al Sud è solo all’inizio”.

Un impegno che vede nella battaglia contro l’euro e nell’opposizione all’operazione Mare Nostrum, i suoi cardini: “La gente, a Palermo come a Milano, ha voglia di ripartire e i siciliani sono stufi dei Crocetta e dei Micciché. Alcune nostre battaglie riguardano tutti dall’abolizione della legge Fornero, alla campagna contro l’euro, al controllo di immigrazione e prostituzione”.
E infatti, anche grazie a figure simboliche come l’ex vicesindaco di Lampedusa ed ex senatrice Angela Maraventano, Salvini porta il suo partito al 17 per cento nell’isola flagellata dagli sbarchi.

Anche il “nemico euro” ha fatto breccia anche nei cuori dei siciliani. “Ci sono tematiche care ai siciliani ad iniziare dall’astio nei confronti dell’Euro e dell’Europa, contro normative che sono percepite come un vero e proprio accanimento su settori vitali della nostra economia come l’agricoltura, la pesca, l’allevamento, tutti gli italiani si sentono perseguitati dall’Unione Europea. Poi il tema dell’autonomia regionale e soprattutto la constatazione che nel contrasto all’immigrazione clandestina l’operazione Mare Nostrum ha fallito”.