In Consiglio a Ragusa, i Cinque Stelle si spaccano sul randagismo

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Va avanti con 29 componenti il consiglio comunale di Ragusa, in attesa della surroga del dimissionario Cinque stelle Giorgio Licitra programmata per il 9 giugno.
Quella di martedì sera è stata una seduta incentrata sulla questione randagismo, argomento sul quale il massimo gruppo consiliare si disunisce nel voto di un ordine del giorno che “impegna l’Amministrazione” ha spiegato il primo firmatario Maurizio Tumino “a dare mandato agli uffici preposti di porre in essere, nel più breve tempo possibile, tutti gli atti necessari per regolamentare e disciplinare in linea coi principi di chiarezza e legalità, gli atti inerenti la gestione del canile rifugio sanitario”. Un documento firmato dall’intera opposizione, ma non solo.

Anche i Cinque stelle Gulino (il quale ha sottolineato a titolo personale non in veste di capogruppo) e Nicita hanno apposto la propria firma perché si dicono convinti che sia necessario fare chiarezza riguardo alla materia in questione. “Non certamente fermandosi agli ultimi mesi” ha aggiunto Manuela Nicita “ma andando a ritroso negli anni, dall’inizio dell’affidamento del servizio”.

Le principali critiche contenute nel documento riguardano le numerose proroghe concesse dall’Ente circa la gestione del canile rifugio sanitario, la rendicontazione delle spese sanitarie rimborsate ed il rapporto con l’Asp in merito a questo aspetto, la manifestazione di interesse fatta ad inizio 2014, nella quale si spostava il costo giornaliero per la cura di ogni singolo animale da 3,50 a 1,50 euro, andata deserta, ed infine quella di poche settimane fa, alla quale l’unica associazione interessata di fatto era la stessa che aveva svolto il servizio in questi anni, nella quale il prezzo giornaliero per la cura di un animale era salito da 1,50 a 2,60 euro.

“Questioni che stiamo sintetizzando in un carteggio” ha sottolineato Giuseppe Lo Destro “che avremo cura di inviare alla Corte dei Conti ed agli organi competenti poiché molte cose non ci tornano e vogliamo fare chiarezza sul modo in cui si spendono i soldi dei cittadini ragusani”.
“Un ordine del giorno già superato” ha replicato l’assessore al ramo Stefania Campo, che subentra all’ex componente della Giunta Claudio Conti “in quanto il servizio è stato regolarmente affidato, tra l’altro con costi inferiori a quelli delle proroghe stesse. Riguardo il rapporto con l’Asp, l’azienda è affidataria del servizio medico ma spesso, sia perché sprovvista di farmaci idonei che perché non reperibile in orari di emergenza, non ha potuto garantire le cure per cui l’associazione si è trovata a far fronte ad alcune situazioni rivolgendosi ad esterni.

“Tutte spese supportate da rendicontazione regolari e che comunque non sforavano il budget previsto. Stiamo lavorando” ha concluso l’assessore Campo “per ovviare a questo tipo di problemi, rifornendo l’Azienda di medicinali necessari e cercando di avviare una modalità di servizio notturno attraverso incontri con i responsabili Asp ed il primo cittadino”. Dopo la discussione generale il gruppo dei 5 stelle ha chiesto una sospensione per fare il punto prima del voto. Sintesi evidentemente non trovata poiché all’atto della votazione i Cinque stelle si sono divisi in tre fronti: nove i contrari al documento definito “pretestuoso”, tre gli astenuti (Nigita, Schininà e Castro) ed un favorevole, il capogruppo Gulino, il cui voto è stato accolto con un applauso dei proponenti nonostante l’atto non sia comunque passato.