Il programma del neo manager Aricò: “Faremo assistenza, non economia”

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La qualità, prima della sostenibilità“.
Sembra una parola d’ordine, questa, per il nuovo manager dell’Asp Maurizio Aricò che questa mattina ha incontrato la stampa immediatamente dopo il suo insediamento, forte di un mandato preciso ricevuto ieri a Palermo dal Governo regionale: “Tanto con il Governatore Crocetta quanto con l’assessore Borsellino, insieme a tutti gli altri dirigenti di nuova nomina delle aziende sanitarie regionali, abbiamo chiarito che noi ci occupiamo di assistenza sanitaria e non di economia. Intendo che il mio compito sia dunque quello di occuparmi della qualità dell’assistenza: macelleria sociale non se ne farà, noi non accetteremo di farla, ma diciamo che al momento nessuno ce lo ha chiesto”.

Una premessa incoraggiante, quella di Aricò, in una provincia in cui ad ogni piè sospinto si presenta un allarme relativo a tagli e soppressioni. Questo però non vuol dire che non si andrà, com’è naturale, verso una razionalizzazione. Anzi, precisa Aricò: “Se in alcuni contesti piccolo è bello, nella sanità spesso non funziona così. La realtà organizzativa della rete ospedaliera dell’Asp di Ragusa (che probabilmente, a seguito della riforma delle province, prenderà semplicemente il nome di “azienda sociosanitaria”, ndr) è una realtà molto articolata: a un osservatore esterno il numero di plessi ospedalieri in questo comprensorio appare inusualmente elevato. Naturalmente a noi tocca governare l’esistente, ma il fatto che già si sia parlato di accorpamenti vuol dire stabilire che cinque ospedali non possono più essere indipendenti, ma devono lavorare in modo integrato. E questo è proprio perché tutti i cittadini hanno diritto a un’assistenza qualificata, indipendentemente da dove abitano: io non potrei dunque giustificare cali di qualità solo perché in un ospedale piccolo non è possibile destinare adeguate competenze”.

Ecco il VIDEO della prima intervista ad Aricò
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Con questo approccio – “l’approccio di uno che fa il medico e fino a ieri ha svolto attività clinica“, come ha tenuto a ricordare più volte – il nuovo manager dell’Asp, che al momento resta affiancato dal direttore sanitario Amato e dal direttore amministrativo Maniscalco, Aricò ha già preso le misure al sistema sanitario provinciale, alle cui potenzialità dice di guardare con ottimismo, ribadendo anche la sua “affinità” con le scelte del commissario che lo ha preceduto: “Io non sono e non sarò mai Angelo Aliquò: lui è un architetto di grande cultura che è diventato un disegnatore di strategia pubblica di straordinaria qualità. Io sono un pediatra che crede fortemente nella sanità pubblica e che si impegnerà a raccogliere la sua eredità, sviluppando un percorso di progettazione e gestione, seguendo una linea culturale certamente in linea con quella che lui ha impostato“.

Aricò ha già assicurato che intende considerare l’apertura del nuovo ospedale di Ragusa tra le sue assolute priorità, “rispetto a cui” ha promesso “non esiteremo a dare un colpo di reni, laddove sarà necessario, utilizzando i margini di discrezionalità entro cui ci possiamo muovere”.
Lo stesso vale per la riorganizzazione dei pronto soccorsi: “La revisione degli assetti organizzativi e funzionali di queste strutture è considerata una priorità dal tavolo provinciale e lo sarà a maggior ragione nelle attenzioni della dirigenza dell’Asp. Siamo consapevoli di tutte le criticità, ma anche delle possibilità di gestirle e risolverle”.

E tra le criticità principali c’è, naturalmente, quella dell’emergenza sanitaria legata all’immigrazione: “Un’emergenza” ha affermato con forza Aricò “che finora è stata gestita con straordinaria competenza, ma che non può restare solo sul tavolo provinciale”.