No Triv, No Muos, ma non solo. A Sampieri anche il ricordo delle vittime degli sbarchi

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Contro le trivellazioni e il Muos, per la salvaguardia del patrimonio storico – architettonico della Fornace Penna, per non dimenticare il sacrificio di tante vittime innocenti del dramma dell’immigrazione.

Sono i tre punti principali che hanno caratterizzato la manifestazione di ieri a Sampieri organizzata dal Comitato Ibleo No Triv con la partecipazione di vari movimenti come i 5 stelle e Legambiente e partiti politici come Sel e il Partito Comunista dei lavoratori. Centinaia i liberi cittadini che non hanno voluto mancare di far sentire la propria voce.

Al lungo corteo, partito dal lungomare di Sampieri, hanno preso parte anche diversi sindaci della comunità iblea, Susino da padrone di casa ma anche Rustico per Ispica, Piccitto per Ragusa, Nicosia per Vittoria, Giaquinta per Giarratana e assessori in rappresentanza di Modica e Comiso.

Assenza pesante e ricca di significati quella dell’amministrazione comunale pozzallese. C’erano tanti pozzallesi ma nessun rappresentane di Palazzo La Pira, ad eccezione del consigliere di Sel Rosa Galazzo che, con amarezza, ha commentato così l’assenza: “Purtroppo c’è un disinteresse totale per i temi più importanti che riguardano Pozzallo. La posizione No Triv a favore di energie alternative e pulite dovrebbe essere scontata in Sicilia. Anzi addirittura banale. Però diventa una battaglia perché devi scontrarti con chi, come il nostro sindaco, crede ancora che Vega B possa essere fonte di lavoro. Non si riesce a guardare oltre il proprio naso per capire che anche a fronte di 100 posti di lavoro guadagnati se ne perdono 1000. Mi viene da pensare ai villaggi turistici”.

Gli assenti hanno sempre torto. Chi era presente invece ha avuto modo di ribadire il proprio deciso “No” a due violenze che il nostro territorio non vuole subire passivamente. Nonostante i tentativi di far apparire la Vega Oil come una mamma buona e generosa nei nostri confronti, vedi concerto gratuito di Paolo Belli e visita guidata alla piattaforma, la consapevolezza di avere tra le mani una potenziale bomba ecologica è forte.

Lo stesso Enzo Maiorca, il più grande apneista italiano, tramite il nostro giornale ha voluto far arrivare ai manifestanti un messaggio di solidarietà: “È da pazzi tenere in vita la Vega, pensate raddoppiarla. Ricordate tutti cosa è successo in Messico qualche anno fa. In un mare grande 10 volte il Mediterraneo il disastro è stato immane, non voglio neanche immaginare se un qualsiasi incidente avvenisse nel Mediterraneo cosa potrebbe succedere. Non vi fate riempire gli occhi di fumo da parte di questi speculatori”.

Presenti anche i comitati No Muos, tra cui quello di Niscemi, che ancora non si sono arresi a quella che è stata definita la colonizzazione della Sicilia da parte degli Stati Uniti.
Il corteo ha percorso per intero la spiaggia di Sampieri fino alla Fornace Penna. Nel mezzo la sosta in contrada Pisciotto per ricordare i 13 clandestini morti durante uno sbarco lo scorso settembre. Significativamente sono stati alcuni immigrati, ospiti di un centro di accoglienza di Modica, a gettare in acqua 13 rose per non dimenticare il dramma che si vive ogni giorno.

Tappa finale, come si diceva, la Fornace Penna. Se ne chiede a gran voce la salvaguardia per non perdere definitivamente quello che è un vero e proprio monumento dell’archeologia industriale. Durante la sosta diversi interventi dei partecipanti come quello dell’attivista No Triv Michela Rossino che ha toccato il tema della Palestina: “127 morti, 1000 feriti e nessuno ne parla perché Israele è al di sopra della legge per la sua vicinanza agli Stati Uniti. Bisogna che cessi l’occupazione israeliana che va avanti dal 1947, che cessino i crimini contro il popolo palestinese e che si creino al più presto due stati liberi”.