“Hanno una Porsche e la guidano come una 500”. Le opposizioni sul bilancio a 5 Stelle

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Tra forti critiche prosegue a Palazzo dell’Aquila l’iter istituzionale del Bilancio di previsione 2014.
Lo strumento finanziario raccoglie la netta bocciatura di Movimento città e dei dieci consiglieri di opposizione. Indicativo anche il silenzio di Partecipiamo che nel corso della discussione generale dell’atto avvenuta l’intera giornata di lunedì, non ha avanzato alcuna considerazione né per bocca del neo-capogruppo Mirella Castro né tantomeno tramite il presidente del Consiglio Giovanni Iacono.

La graticola sulla quale viene messa la Giunta Piccitto viene accesa dal primo, violento intervento del consigliere Carmelo Ialacqua, il quale ha evidenziato la palese avversione nei confronti delle scelte dei Cinque stelle, cominciando con la mancata approvazione dello strumento finanziario in tempi utili al buon funzionamento dell’ente, per passare all’uso dei 14 milioni di euro di royalties che, anche per motivi di etica finanziaria, sarebbero dovuti essere indirizzati su progetti per la riqualificazione energetica ed ambientale, terminando con la “mancia” concessa alla città, riferendosi all’azzeramento dell’aliquota Tasi che privilegerebbe i ceti medio alti. Un atto talmente negativo da essere inemendabile, secondo il consigliere di Movimento città.
“Ritiratelo finché siete in tempo” ha esortato “riunite subito le associazioni di categoria per concertare un piano serio di investimenti altrimenti si perderà un altro anno”.

Differente la strategia del resto dei gruppi consiliari che hanno presentato in tutto 214 emendamenti, un numero mai visto prima nella storia dell’ente ibleo. L’utilizzo delle royalties (“Hanno in mano una Porsche ma la guidano come una 500”, ha commentato Sonia Migliore), le inesattezze contenute nell’atto, le criticità attorno alle spese per il personale, la previsione al ribasso per l’ingresso dell’IMU (passata dai 19 milioni di euro delle previsioni del 2013 a 15,5 milioni per il 2014), l’aumento ulteriore delle imposte fiscali per 1,4 milioni di euro, gli argomenti cardine di tutti gli interventi delle opposizioni.

Ai tre pilastri base del provvedimento enunciati dall’assessore al ramo Stefano Martorana, ovvero equilibrio, solidarietà e programmazione, fanno da contraltare le tre A che descriverebbero il Bilancio di previsione secondo il capogruppo Pd Giorgio Massari, ovvero anonimo, amorfo e anomico. “Un Bilancio confuso nella forma e nella sostanza” ha aggiunto Maurizio Tumino “privo di una visione e che si limita all’ordinario”. Anzi, nemmeno quello ha affermato Angelo Laporta di Territorio. “Un atto senza progetti e senza futuro. Altro che rivoluzione”, ha concluso Mario D’Asta del Pd.

Giudizi ai quali l’assessore Martorana ha risposto ribadendo i principi che animano la manovra, tra i quali la conferma dell’impianto dei Servizi sociali, la prudenzialità rispetto alcune previsioni (IMU e residui attivi), i 5 milioni di euro lasciati nelle tasche dei contribuenti grazie all’annullamento della Tasi (“Tassa che colpisce soprattutto le prime case ed i redditi più bassi”, ha replicato a Ialacqua) ed invitando tutti coloro che evidentemente non ne sono entusiasti a non votarla. Votazione che avverrà verosimilmente giovedì notte.

Oggi infatti gli uffici dovranno predisporre i pareri degli emendamenti, la cui discussione avverrà nella doppia seduta del 30 e 31 luglio.