Ecco il piatto incriminato. I controlli dei Carabinieri alla mensa scolastica di Marina di Ragusa

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I carabinieri di Marina di Ragusa, come avevamo anticipato noi ieri, sono intervenuti presso la scuola dell’infanzia di Marina di Ragusa a causa di un disguido nel servizio di refezione scolastica.

Ecco la relazione sul caso che i militari della Compagnia Carabinieri di Ragusa hanno redatto:

A quanto pare, presso la scuola di via Portovenere, proprio a poche decine di metri dalla caserma, ogni giorno due genitori a rotazione presenziano unitamente agli insegnanti alla consumazione del vitto da parte dei bimbi. Ciò al fine di verificare che gli alimenti consumati siano conformi a quanto previsto dal capitolato d’appalto.

Mercoledì, intorno alle ore 12.00, una mamma ha telefonato dalla scuola al Nucleo antisofisticazioni e sanità (NAS) Carabinieri di Ragusa per segnalare un corpo estraneo nel piatto.
Il comandante del NAS ha immediatamente chiamato il comandante della compagnia Carabinieri di Ragusa, che, per l’Arma territoriale ha competenza sulla frazione rivierasca per tramite della locale stazione. I militari di Marina, quindi, dopo pochi minuti erano sul posto con fotocamera alla mano e hanno fotografato il piatto e il corpo estraneo. Quest’ultimo altro non era che un filo di ferro della lunghezza di due centimetri, che è stato adeguatamente repertato e sottoposto a sequestro penale.

Nel frattempo la maestra, d’intesa col dirigente scolastico, non distribuiva i primi piatti che venivano visionati uno ad uno dai carabinieri senza però trovare altri filamenti o altri corpi estranei.
Il verbale di sequestro è stato trasmesso al Procuratore della Repubblica, dott. Carmelo Petralia, per la convalida.

I militari dell’Arma stanno valutando se denunciare il titolare, o i titolari, della ditta appaltatrice del servizio di catering scolastico per il reato di “distribuzione per il consumo di sostanze alimentari insudiciate” (fattispecie prevista dall’art. 5 della legge 283/1962 sull’igiene degli alimenti).
Condotta che, salvo che il fatto costituisca più grave reato, prevede la pena dell’arresto da tre mesi ad un anno o dell’ammenda da 2.582 a 46.481 euro.
C’era stato peraltro un noto caso analogo presso una scuola di Ispica che era arrivato fino in Cassazione. In un piatto di pesce e patatine fritte fornito alla mensa di una scuola primaria era stata trovata una mosca morta. La titolare della ditta appaltatrice era stata condannata al pagamento di circa 2.500 euro di ammenda, pena confermata anche dalla Suprema Corte.

Dopo le varie voci sparsesi e susseguitesi nelle ultime settimane relativamente a problemi presso le mense scolastiche, non solo l’attenzione dei genitori s’è innalzata, ma anche quella dei carabinieri, sia della territoriale che del NAS, che già qualche giorno fa erano intervenuti su richiesta di una mamma allarmata dallo strano colore di una fetta di prosciutto. Tale alimento, unitamente ad altre vaschette della stessa partita sono al vaglio dei veterinari dell’Istituto zooprofilattico dove i CC del NAS le avevano consegnate. Al momento l’Istituto non s’è ancora espresso in merito.

Il capoluogo ibleo ha la fortuna di vedere la presenza, accanto ai carabinieri dei comandi provinciale, di compagnia e delle stazioni, anche dello specializzato Nucleo dei NAS, carabinieri che oltre ad essere ufficiali e agenti di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza, sono anche ispettori sanitari.
Tale qualifica ne legittima l’operato, nell’arco diurno e notturno, in tutti quei luoghi ove vi è produzione, somministrazione, deposito o vendita di prodotti destinati all’alimentazione umana. Le competenze dei NAS, oltre che nel campo alimentare, spaziano dalla sanità agli stupefacenti, farmaci, cosmetici, erboristeria, e financo nel contrasto alla vendita di quei beni di uso comune e quotidiano (come ad esempio i giocattoli non autorizzati dalla UE) potenzialmente nocivi per la salute umana.