Querelle “revisore”, botta e risposta tra le parti consiliari

1

Intorno alla vicenda della decadenza, per violazione del regolamento comunale di contabilità in combinato con l’art. 235 del DLgs 267/2000, di uno dei componenti il collegio dei revisori dei conti del Comune di Comiso, maggioranza ed opposizione riportano due versioni in contrasto tra loro.

Parla di “gravissimo sopruso”  il consigliere Giorgio Assenza che sottolinea come “la maggioranza consiliare, dando seguito ad un provvedimento intenzionalmente preordinato alla estromissione di un componente del Collegio dei revisori dei conti, la cui unica colpa consisteva nell’esercitare scrupolosamente il proprio ruolo di controllo, ha pronunciato la decadenza dello stesso”.

Queste il commento del consigliere di opposizione, il quale continua: “Si è trattato di una manovra assolutamente vergognosa, partorita dalla fervida mente di qualcuno e portata pervicacemente alle estreme conseguenze con la complicità di tanti! Crediamo che, a memoria d’uomo, sia la prima volta nella storia della democrazia cittadina e forse di tutti i Consigli comunali, si sia arrivati così in basso. I Gruppi consiliari delle Liste “Popolo della libertà” e “Comiso vera” hanno quindi deciso di occupare, in modo simbolico, l’Aula consiliare. “Un gesto per segnalare all’opinione pubblica un misfatto di tale portata” conclude Assenza “che auspichiamo venga attentamente esaminato dalle autorità preposte e dagli organi inquirenti, che invitiamo fin da ora a procedere all’acquisizione degli atti relativi al procedimento, che ha portato alla decadenza, e alle registrazioni della seduta del consiglio comunale”.

“Si è trattato semplicemente di un gesto strumentale” replica Gaetano Scollo, il capogruppo del Partito Democratico, il quale in una nota argomenta le posizioni della maggioranza sulla vicenda.

“Avremmo voluto esprimere viva sorpresa per il comportamento dell’opposizione consiliare” si legge nella nota “purtroppo però l’innalzamento dei toni e l’occupazione dell’aula consiliare al termine della seduta di ieri del civico consesso non costituiscono affatto una sorpresa, anzi, si inseriscono perfettamente nelle modalità di comportamento di una opposizione che anziché lavorare in consiglio comunale e nelle sedi opportune cerca il colpo ad effetto e la propaganda strumentale. A seguito di un procedimento tecnico, infatti, al termine del quale ciascun consigliere avrebbe dovuto esprimere il proprio orientamento su archiviazione o decadenza del revisore interessato, i consiglieri di PDL e Comiso Vera hanno prima abbandonato l’aula evitando di votare e poi, successivamente, occupato la stessa per inscenare una protesta a beneficio degli organi di informazione.

Di recente abbiamo assistito, al posto di contributi costruttivi o partecipazione ai lavori d’aula su provvedimenti importanti per la vita del nostro Ente, a proposte di dimissioni di massa, proposte di manifestazioni eclatanti, persino invocazioni di commissariamenti e scioglimento del Consiglio. A differenza di chi urla alla luna, noi abbiamo sempre preferito lavorare nelle sedi opportune e prenderci le nostre responsabilità, garantendo, come i fatti hanno poi dimostrato, un percorso di crescita e risanamento alla nostra città.
Vale la pena rilevare come, dati gli esiti della votazione, se davvero l’opposizione avesse voluto che il procedimento fosse archiviato, al di là delle urla e della propaganda, avrebbe potuto semplicemente restare in aula e votare in questo senso. L’archiviazione sarebbe stata certa, fugando così ogni dubbio su presunti soprusi della maggioranza, su presunte volontà di evitare controlli di qualche tipo, su presunte volontà prevaricatrici.
Sospetti, illazioni e dietrologie che verranno del resto facilmente smentite quando sarà il momento di votare per il revisore che completerà il collegio, il quale sarà naturalmente espressione di quella stessa minoranza che oggi grida a chissà quale scandalo, non esistendo alcuna volontà di utilizzare la vicenda di ieri per penalizzare l’attività di verifica e controllo che delle opposizioni è propria”.