30 anni di successi e “fioretti”. Tutti fanno gli auguri alla Scherma Modica

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Trent’anni di passioni. Trent’anni di scommesse, di vittorie, di coppe e di medaglie.
Dalla palestra dell’istituto Magistrale alle pedane dell’Excel Exhibition Centre di Londra 2012.
Dai materassi invecchiati delle salette del Castello alle braccia alzate di Giorgio Avola sul podio olimpico londinese e su quello iridato.

30 anni di Scherma Modica che sabato sera sono stati celebrati come una grande festa in famiglia.
C’erano tutti, i presidenti Cartia, Savarino e Monisteri. Gli atleti e i maestri di ieri e di oggi, chi ha scritto il proprio nome sulla prestigiosa lista degli azzurri e chi ha solo indossato qualche volta la maschera.

C’era naturalmente l’anima della Scherma Modica, il “visionario” che ha lottato contro tutti e tutto pur di far crescere la propria creatura: Giorgio Scarso. Un uomo che da Presidente della Federazione Italiana Scherma, da Vice presidente della Federazione Internazionale e del Coni, riesce ancora a commuoversi durante il suo discorso guardando la sala piena di amici, quasi parenti per la sua concezione di scherma.

Quello che, al di là di ogni titolo, è per tutti il Maestro: “La cosa più bella in tutti questi anni è il rapporto che siamo riusciti a costruire con le migliaia di ragazzi e lo loro famiglie che hanno fatto scherma. Abbiamo cominciato in pochi coraggiosi il giorno dell’Immacolata del 1984, pulendo una saletta dell’Istituto Magistrale. Poi, con uno stratagemma, sono riuscito a farmi consegnare le chiavi del castello. Anche qua abbiamo dovuto ripulire le stanze da alcuni materassi che dire sudici è dir poco. Ricordo che in quell’occasione anche qualche genitore ci aiutò mettendo a disposizione la propria professionalità come elettricista. Questo spirito di famiglia si è mantenuto negli anni e ed è ancora più vivo questa sera”.

Il primo presidente, Guglielmo Cartia: “Eravamo pochi ma buoni quando abbiamo cominciato. Io sono stato sempre legato al mondo della scherma visto che negli anni 60 anche io ero uno schermitore in quello che era un primo abbozzo di scherma a Modica. Ho accettato con entusiasmo la carica di presidente ed insieme al Maestro Scarso abbiamo cominciato questa avventura. Se sono arrivati tutti questi risultati il merito è principalmente suo, una persona che vive per la scherma e per questa società. Una persona che non dimentica le sue origini neanche ora che è il presidente della Federazione“.

Chi ha fatto parte di questa meravigliosa cavalcata lunga un trentennio non ha voluto mancare l’appuntamento di sabato. Molti di loro hanno fatto tanta strada dalle stanze del castello ed oggi sono dei professionisti il cui lavoro è riconosciuto a livello nazionale. “30 dei miei 40 anni li ho passati nelle sale della Scherma Modica”, dice Eugenio Migliore maestro della Nazionale Italiana: “e alla Scherma Modica sono legati gran parte dei ricordi più belli della mia vita. Chiaro che il culmine lo abbiamo raggiunto con l’oro di Giorgio Avola alle Olimpiadi di Londra, ma ogni singolo momento è stato vissuto intensamente”.
Alessandro Noto, responsabile Marketing della Fis: “Dei miei anni passati da atleta ricordo i viaggi, le gare e la complicità con gli altri ragazzi. Questo senso di appartenenza è la cosa che ci contraddistingue e la cosa più bella della Scherma Modica”.

La serata è stata impreziosita da una storica firma, quella apposta dal Presidente della Fedarazione, dal delegato Fie e dal presidente della Conad Scherma Modica sul documento che certifica l’entrata di Modica, subito dopo New York e unica città in Italia, nel ristrettissimo circolo di chi ospiterà nell’immediato futuro eventi internazionali: “Cambia la prospettiva geografica grazie a questa firma” sostiene Maria Monisteri: “con Modica che da cittadina del sud-est diventa centro fondamentale per tutti i Paesi del Mediterraneo”.

“Ringraziamo la Scherma ed il Maestro Scarso per aver portato così in alto il nome di Modica nel Mondo“, è la chiosa del sindaco Abbate. “Come Amministrazione ci impegneremo sempre a sostenere una società così prestigiosa che incarna alla perfezione lo spirito del modicano”.